Suicida sul balcone, i passanti filmano il corpo. I video choc nel Leccese

"Ci fu una lite". Gli amici smentiscono il fidanzato della ragazza strangolata con la sciarpa

L’orrore social non si ferma neppure davanti alla tragedia di un corpo senza vita. I famigliari di Roberta Bertacchi, la 26enne di Ruffano, in provincia di Lecce, trovata impiccata al balcone di casa a Casarano, invieranno, tramite i loro legali diverse diffide: gira infatti attraverso i gruppi WhatsApp un video di pochi minuti che ritrae la giovane al balcone poco dopo il presunto suicidio.

Non si sa chi l’abbia girato – sebbene forse la polizia postale potrebbe risalire attraverso i metadati – se un passante o un vicino di casa, ma quel che è certo è che si tratta di un comportamento per nulla rispettoso nei confronti di un lutto che ha scosso una comunità.

È difficile immaginare però che la diffusione del filmato si fermi: sono ancora in giro i filmati del revenge porn verso Tiziana Cantone, trovata impiccata in circostanze misteriose nel 2016, un anno dopo dalla prima diffusione dei video. È difficile che un filmato si fermi una volta che finisce in Rete, ma probabilmente la speranza è riposta nella polizia postale italiana, una delle migliori in questo campo.

Ieri mattina si è svolta, per 3 ore, l’autopsia e, come riporta il Corriere Salentino, confermerebbe che Roberta si sarebbe tolta la vita: la causa della morte sarebbe legata alle conseguenze di una sciarpa stretta intorno al collo, mentre sul resto del corpo non sarebbero presenti lividi o ferite. A stabilirlo il medico legale Alberto Tortorella, che ha lavorato alla presenza del consulente di parte della famiglia Vincenzo Garzya. Saranno tuttavia eseguiti anche esami istologici e tossicologici.

Ma i parenti non ci stanno: a loro avviso quello di Roberta non può essere un suicidio. “Non crediamo che mia figlia si sia potuta ammazzare – ha reso noto la madre attraverso i legali Silvia Romano e Luciano De Francescoviveva un periodo sereno della propria vita ed era contenta di essere andata a vivere da sola”.

La pm Rosaria Petrolo ha aperto, come atto dovuto, un fascicolo di indagine per istigazione al suicidio. È stato ascoltato, in qualità di persona informata, il fidanzato della giovane, la cui relazione era iniziata un mese e mezzo fa. Nella serata di sabato, quando Roberta è morta, la coppia era stata vista litigare in un pub. Sarà molto difficile ricostruire gli ultimi giorni della giovane: il suo smartphone, la “scatola nera” dell’esistenza di tutti, si trovava infatti da giorni in assistenza al momento del fatto.

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