Dopo le vacanze di fine anno, il “gennaio secco” (o la “sfida di Gennaio”) segna la fine delle feste natalizie. Lanciata nel 2013 dall’associazione britannica Alcohol Change UK, la sfida consiste nel non bere nemmeno una goccia di alcol durante il mese di gennaio.
Dry January 2024, come partecipare
Dry January è oggi un movimento internazionale ben radicato tra gli eventi annuali sulla salute pubblica. Per partecipare è sufficiente registrarsi sul sito, oppure scaricare l’applicazione dedicata. Questo permette ai partecipanti di tenere il conto dei bicchieri non bevuti e di calcolare i soldi e le calorie risparmiate nel mese di gennaio e durante tutto l’anno.
L’obiettivo non è portare all’astinenza totale o far sentire in colpa i consumatori, ma fare un passo indietro per mettere in discussione i loro consumi. Per salute, portafoglio o semplicemente per sfida, milioni di persone si prendono una pausa dal consumo di alcol, per tutto il mese di gennaio 2024. La regola è semplice: non bere alcolici dall’orario in cui si alza il 1° gennaio e fino a fine mese, facendo una scelta personale con i propri obiettivi e vederne gli effetti.
I dati in Europa
L’alcol è la sostanza psicotropa che miete più vittime in termini di dipendenza, rispetto a fumo, droghe sintetiche e cocaina. Sono alcuni dei dati che emergono dall’articolato e complesso rapporto di ricerca Indagine sull’Alcolismo in Italia.
Ci sono però alcune strategie che una persona può mettere in atto:
- limitare il consumo ad un massimo di 10 bicchieri a settimana;
- limitare il consumo ad un massimo di 2 bicchieri al giorno;
- avere giorni senza consumo in una settimana.
In sintesi, per preservare la salute, è consentito il consumo di alcol massimo 2 bicchieri al giorno e non tutti i giorni. Da notare che un bicchiere di birra (250-300 ml), un bicchiere di vino (150 ml) ed un misurino di superalcolico (30-50 ml) contengono una quantità simile di alcol, circa 10 g di etanolo.
Il consumo di alcol può danneggiare la gravidanza (aumento del rischio di aborto o parto prematuro) e lo sviluppo del feto (nato morto, malformazioni cardiache, renali, ecc. ma anche problemi di apprendimento, memoria e comportamento). L’alcol passa dal sangue materno a quello fetale attraverso la placenta e viene eliminato lentamente perché il fegato non è sufficientemente sviluppato. Si raccomanda fermamente alle donne gravide di non consumare alcol.
L’importanza del Dry January
È importante promuovere l’evento “gennaio secco” perché occorre sensibilizzare maggiormente la popolazione sul tema del controllo del consumo di alcol. Questo è un problema che colpisce molte persone in Italia: i giovani infatti sono sempre più coinvolti e iniziano a venirne a contatto già dall’adolescenza. Il tema dell’alcolismo oggi viene percepito dai cittadini italiani maggiorenni come problema sociale in modo meno netto rispetto a trent’anni fa (oggi lo ritiene un problema rilevante il 35,4% rispetto al 66% del 1984, anno della prima indagine Eurispes), emergono però frequenti eccessi nel consumo. La birra è in cima ai desideri dei giovanissimi, seguono il vino, poi shottini e superalcolici. Il consumo è sempre più extracasalingo, indipendente dal pasto e legato a momenti di divertimento e allo “sballo”: il 28,6% beve al pub, il 21,4% in discoteca, solo due su dieci bevono a tavola. Insomma, il drink alcolico è considerato una sorta di “rito di passaggio sociale” che caratterizza la fine dell’infanzia. E il tradizionale divario tra i due sessi risulta oggi assai più contenuto rispetto al passato.
I benefici
Nel 2018, il dottor Richard de Visser, psicologo dell’Università del Sussex, ha condotto il sondaggio tra 800 persone iscritte all’edizione Dry January. Le sue conclusioni, pubblicate lo stesso anno sul British Medical Journal, indicano che un mese senza alcol può ridurre significativamente la pressione sanguigna, i livelli di colesterolo e il rischio di diabete. Alla fine di questa sfida:
- il 93% degli intervistati si sentiva meglio con se stesso;
- l’80% riteneva di aver ripreso il controllo del consumo di alcol;
- il 71% aveva capito che non aveva bisogno di bere per divertirsi;
- in generale i partecipanti riportavano miglioramenti in merito a peso, sonno e pelle.
Gli effetti sugli individui sono infatti stati:
- Perdita di peso rapida. Le bevande a base alcolica sono spesso molto ricche di calorie: ad esempio, un bicchiere di vino bianco può contenere fino a 121 calorie e una pinta di birra 150 calorie. Ridurre il consumo anche di pochi bicchieri a settimana permette di mantenersi in forma, o addirittura di perdere qualche chilo.
- Un notevole guadagno energetico. Consumare uno o due bicchieri di alcol può farci sentire di umore migliore e più rilassati, ma questo effetto non dura. Bere alcol, soprattutto in grandi quantità, può influenzare le connessioni del cervello che agiscono su umore, ansia, stress e depressione.
- Notti più riposanti. Secondo lo studio britannico condotto dal dottor Richard de Visser, il 71% delle persone che hanno partecipato a Dry January hanno affermato di aver dormito molto meglio. L’alcol accelera l’addormentamento, ma interrompe i cicli del sonno, che diventa instabile nella seconda parte della notte con sogni intensi e incubi, intervallati da risvegli e alzate per andare in bagno e infine risvegli presto la mattina.
- Migliore concentrazione. Nello stesso studio, il 57% dei partecipanti ha osservato un miglioramento delle proprie capacità di concentrazione, in particolare sul lavoro. L’alcol rende più difficile mantenere l’attenzione (è più difficile leggere un lungo testo o guardare un intero video) e il suo consumo può avere un impatto sulla memoria e sulla concentrazione per 48 ore.
- Pelle più fresca e più bella. Gli effetti disidratanti dell’alcol sono particolarmente dannosi per la pelle: a dosi elevate, l’alcol può portare a carenze di zinco, che possono causare arrossamenti del viso.
- Uno stomaco più sano. Anche una piccola quantità di alcol può irritare lo stomaco aumentando la produzione di acido: l’infiammazione che può sfociare in gastrite, caratterizzata da dolore, nausea, dispepsia e vomito. L’assunzione massiccia e regolare di alcol può persino causare emorragie gastriche.
- Sessioni sportive più efficaci. L’alcol ha un effetto negativo sulla sintesi proteica e sul guadagno muscolare: sospendendo il consumo di alcolici si vedranno i risultati sul proprio fisico più velocemente e si avranno meno fastidi e dolori, perché la disidratazione legata all’alcol ne favorisce la comparsa.
- Maggiore resistenza ai virus. L’alcol distrugge le cellule chiave nella lotta contro i virus, come i globuli bianchi, soprattutto in caso di binge eating (bere rapidamente diverse bevande per ubriacarsi). Bere regolarmente potrebbe anche rendere più vulnerabile alle infezioni respiratorie. Astenersi dalle serate “alcoliche” è quindi una buona idea per curare la propria immunità quando l’influenza, il coronavirus e la gastroenterite sono intorno a noi.
Dopo che una persona ha partecipato a Dry January, il suo consumo rimane sotto controllo per diversi mesi: i benefici di una pausa nel consumo di alcol già notati dai partecipanti sono stati valutati e convalidati da diversi studi scientifici.
I consigli per rimanere sobri
- Stabilire degli obiettivi da raggiungere e non essere troppo severi con se stessi. Alcuni riescono a interrompere direttamente il loro consumo. Altri lo fanno passo dopo passo (non più di sei bicchieri la prima settimana, poi quattro, poi due, poi nessuno). L‘app Dry January consentirà di monitorare i progressi e rimanere motivato.
- Per limitare ogni tentazione, mettere via o eliminare tutte le bottiglie presenti in casa. Allo stesso modo, tenere lontani bicchieri da vino, cavatappi e altri apribottiglie. Non esitare a sostituirli con nuove bevande (kombucha, succo di frutta, birra allo zenzero, succo di aloe vera, acqua di cocco, limonata, ecc.).
- Praticare un’attività fisica regolare per limitare la voglia di bere, assicurarsi di seguire una dieta equilibrata ed evitare ogni forma di stress.
- In un’atmosfera festosa, se succhi di frutta e bibite non bastano, optare per birre o cocktail analcolici.
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