Trenta anni e portati bene, parola di Antonio Tajani. Forza Italia, assicura il leader, è in buona salute, attrattiva e cresce nei sondaggi, come dicono gli ultimi ingressi in Lazio, Campania e soprattutto Abruzzo, di sindaci, assessori, consiglieri comunali e regionali «Vogliamo superare il 10% alle europee e il 20 % alle politiche. Sono molto ottimista, faremo accordi con forze che si riconoscono nei valori europeisti per allargare la casa dei moderati».
Nella prima conferenza stampa del 2024 il vicepremier e ministro degli Esteri presenta i nuovi azzurri, ex di Lega, Fdi, Udc, liste civiche, cui seguiranno diversi parlamentari e il calendario delle iniziative, a cominciare dalla festa di compleanno del 26 gennaio a Roma.
Sottolinea, Tajani, che la mobilitazione in questa fase ha due obiettivi. Apre le porte al mondo civico, con incontri di ascolto all’esterno coordinati dalla Consulta di Fi presieduta da Letizia Moratti, dal Forum Economia del 27 gennaio al Forum Sanità del 16 febbraio a Milano. E si spalanca al mondo riformista, con la senatrice Stefania Craxi che chiama a raccolta socialisti di oggi e di ieri, al convegno a Milano del 3 febbraio su: «Forza Italia la casa dei riformisti».
Forse anche questo guardare a sinistra innesca la polemica aperta da un Matteo Renzi particolarmente velenoso con Tajani. Alla sua previsione che la creatura di Silvio Berlusconi sarà «cannibalizzata» da Fdi alle elezioni europee, il segretario azzurro risponde: «Mi pare che finora ad essere cannibalizzato è il partito di Renzi, anche se c’era poco da mangiare. Non rispondo ad insulti che manifestano solo grande difficoltà, se ci si distrae tra Qatar e Arabia Saudita, si perde di vista la politica italiana».
Tra gli azzurri si dice che il leader di Iv non abbia digerito il ritorno di Moratti in Fi e sarebbe infastidito dalle iniziative che guardano al mondo socialista. Dice Craxi: «Sono la figlia dell’ultimo grande leader della sinistra riformista, la maggior parte degli elettori socialisti hanno votato centrodestra e Fi perché è uno spazio di libertà che Tajani rende sempre più aperto. Oggi a sinistra non vedo nulla di riformista». Su La 7 Renzi replica a Tajani, ironizza sulle previsioni di crescita di Fi, ripete che il non aver votato il Mes crea problemi a Fi nel Ppe. Tajani ha già smentito, ma l’altro cerca lo scontro personale.
Tra gli appuntamenti annunciati c’è proprio il congresso del Ppe il 6-7 marzo a Bucarest, pochi giorni dopo il congresso nazionale di Fi il 23-24 febbraio a Roma. E intanto si lavora sul territorio. Nazario Pagano coordinatore in Abruzzo, guida a Roma la delegazione più affollata. Lì si vota il 10 marzo, Fi cresce molto e i consiglieri regionali sono triplicati. Il consigliere del Lazio Orlando Tripodi, ex Lega, assicura che ci saranno altre adesioni. E per la Campania, Tajani va ad accogliere i nuovi arrivati a Napoli, nel pomeriggio.