– Leggo un passaggio meraviglioso nell’articolo di Repubblica in commento all’intervista rilasciata ieri da Amadeus su Sanremo. “«Fateci sentire le canzoni!» è la richiesta di Claudio Borghi. «Solo musica» concorda Daniela Santanché. Anche questo modo di pensare è un programma politico”. Cioè: la destra si tiene a distanza dal Festival, dopo che anno scorso l’hanno reso una sorta di manifesto al progressismo gaio, e adesso “è un programma politico”, in senso negativo, il fatto che la destra voglia lasciare spazio alle canzoni?
– L’associazione D.i.Re che ha ricevuto in dono il cachet di Sanremo da parte di Chiara Ferragni conferma che i soldi sono arrivati. E ci mancherebbe, come dicevamo l’altro giorno: aveva indetto una conferenza stampa, mica poteva poi tenersi il malloppo. La verità, su quel caso, è che l’influencer al Festival s’è fatta uno spot a se stessa (milioni di telespettatori ad elogiarne il grande cuore) usando i soldi del canone. I 150mila euro poteva donarli anche senza partecipare a Sanremo, per dire.
– Che poi a ben pensarci, forse senza volerlo, l’associazione D.i.Re. di fatto ha svelato il più grande segreto di Sanremo: quello dei cachet. Di solito infatti attorno alle cifre pagate a ospiti e conduttori vige il più fitto mistero, un po’ per privacy un po’ per questioni di “concorrenza” tra le televisioni. E ci sta. Anno scorso, quando si venne a sapere della partecipazione di Chiara Ferragni, le ipotesi furono le più disparate. I più comunque quantificarono il cachet in 100mila euro circa, spiccio più spiccio meno, una cifra più alta di quella versata l’anno prima a Checco Zalone e ben più elevata di quanto assicurato alle altre co-conduttrici. Ed ecco la notizia: l’associazione a difesa delle donne dice di aver ricevuto un bonifico da 150mila euro…
– Le ipotesi allora sono due: o il cachet “segreto” era di appunto 150mila euro; oppure l’influencer ha “aggiunto” 50mila euro circa di tasca propria. La congettura più probabile appare la prima: nel comunicato condiviso su Instagram, infatti, Ferragni annunciava di aver “devoluto l’intero compenso” all’associazione a difesa delle donne, senza spiegare di aver aggiunto una quota di tasca sua (cosa che le avrebbe dato maggior lustro). Anzi: ringraziava Amadeus e la Rai “senza cui questa iniziativa non sarebbe stata possibile”. Mica male, per due serate a teatro…
– Vanno dette due paroline sull’intervista di Amadeus dell’altro giorno. Oggi il conduttore di Sanremo ha capito che “la politica deve stare lontana” dal Festival. Come, scusa? Cioè: nel gran calderone delle ultime edizioni, Fedez ha strappato la foto di un sottosegretario, Rosa Chemical s’è limonato il marito di Ferragni, i cantanti sono andati sul palco coi nastrini arcobaleno, Paola Egonu ha accusato l’Italia di essere razzista, Benigni ha predicato sulla Costituzione. E poi: Roberto Saviano, Rula Jebreal e chi più ne ha più ne metta. Voglio dire: se Ama voleva tenere lontano la politica dall’Ariston, forse poteva penarci prima.
– Anno scorso Amadeus assicurava che questo sarebbe stato il suo ultimo Festival. Ora: squadra che vince non si cambia. E se vuole fare il sesto, ben venga. Però ci risparmi il teatrino di dire “finito questo, vado a casa” per poi ripensarci un anno dopo. Dacci un taglio: abbiamo già Renzi che fa questi scherzi qui.