Dopo l’incidente occorso al volo dell’Alaska Airlines, costretto ad atterrare a Portland per via del distacco di uno dei portelloni di emergenza durante la fase di volo, tutti i Boeing 737 Max 9 sono stati lasciati a terra per controlli di sicurezza. E la misura non è stata vana, come dimostra quanto rilevato da American Airlines, che è la compagnia che dispone del maggior numero di questi velivoli nella sua flotta.
Una delle principali compagnie aeree americane, infatti, ha rilevato di aver individuato bulloni avvitati in modo improprio durante i controlli sulle porte dei suoi aerei Boeing. E forse non è un caso che quegli stessi bulloni sono stati strappati via in quel volo Alaska Airlines, causando l’incidente che si sarebbe potuto trasformare in una strage. Intanto procedono le indagini della Federal Aviation Administration per capire dove è stato l’errore per evitarlo in futuro. Nel corso delle indagini, però, è stata individuata un’altra anomalia in quello stesso volo che ha rischiato di essere una trappola mortale per centinaia di persone. Quello stesso aereo, infatti, in un recente passato ha avuto problemi di pressurizzazione, come avevano indicato le luci di segnalazione in cabina di pilotaggio nei tre voli precedenti.
La stessa compagnia, visti i rischi, aveva deciso di restringerne l’uso e di non impiegare l’aereo per le lunghe tratte oceaniche verso le Hawaii. La perdita del portellone, infatti, è avvenuta nel corso di un volo interno e questo ha permesso di effettuare un atterraggio di emergenza a Portland. Grazie a questa precauzione attuata da Alaska Airlines, ha spiegato il capo della National Transportation Safety Board, Jennifer Homendy, se la luce di allarme fosse ricomparsa, l’aereo “sarebbe potuto tornare velocemente in aeroporto“. Tuttavia, ancora non ci sono prove del collegamento tra le spie e il distacco del portellone e gli investigatori ci vanno cauti.
Durante le indagini è stato però trovato il portellone distaccato: gli agenti hanno invitato la popolazione a collaborare nelle ricerche e oggi un insegnante ha ritrovato l’elemento mancante. un pezzo di fusoliera da 27 kg con un oblò, utilizzato come uscita di emergenza. Sulla base dei dati radar si riteneva che potesse essere finito intorno a Barnes Road, vicino all’Oregon-217 e al quartiere di Cedar Hills. Facendo una passeggiata dalle parti di Barnes Road, un altro cittadino ha detto di aver trovato un iPhone “perfettamente intatto” che probabilmente appartiene a un passeggero: nessuna crepa visibile, ma ancora attaccato ciò che resta di un caricabatterie. “Era ancora abbastanza pulito, senza graffi, sotto un cespuglio e non aveva il blocco dello schermo“, ha detto il cittadino che lo ha trovato, “era in modalità aereo con una conferma di viaggio e un ritiro bagagli per oggetti smarriti per l’Alaska 1282“.