Torna Mazzarri, gli fa da scorta Elmas con i suoi gol decisivi. I tricolori vincono e allontanano il fantasma di Garcia: tutt’altra squadra quella ammirata ieri, tosta, concentrata e capace di tenere testa all’avversario più fisico del campionato. Bella, intensa la partita, quindi entrambe le frazioni di gioco. Merito più del Napoli, che non è quello che ti aspetti, per la prima volta sotto gli occhi di Luciano Spalletti, il mister del miracolo tricolore. Autonomia e autostima questa volta durano più di metà partita, a Mazzarri va riconosciuto il merito di aver toccato poco o niente nel 4-3-3 di spallettiana memoria. Ma ha toccato le corde giuste dei campioni d’Italia, perché quello che doveva fare l’Atalanta lo ha fatto il Napoli per tre quarti di gara.
Con Osimhen in panchina, sono stati i centrocampisti partenopei a dettare il ritmo. Sarebbe stato vantaggio già intorno alla mezzora se una posizione millimetrica di fuorigioco non avesse penalizzato Rrahmani e la sua perentoria frustata di testa, né questo né l’infortunio di Olivera (ko abbastanza serio al ginocchio, rischia un lungo stop) hanno rallentato l’azione napoletana che è sfociata comunque in gol: ancora di testa, ancora su cross dalla destra, nell’unica incursione in area di Kvaratshkelia, lasciato troppo solo da Scalvini. L’Atalanta è rimasta a guardare nel primo tempo, anch’essa penalizzata da una sostituzione forzata (fuori Zappacosta), troppo lunga tra centrocampo e attacco, pericolosa dalle parti dell’ex Gollini solo in occasione del colpo di testa di Koopmeiners, subito dopo il vantaggio del Napoli.
Fuochi d’artificio pure nella ripresa. Questa volta accesi dai nerazzurri: pareggio di Lookman, bis annullato a Pasalic per offside, l’impressione di poter raddoppiare da un momento all’altro. Invece Mazzarri pesca i cambi giusti dalla panchina, dentro Osimhen (ritornoato in campo dopo 48 giorni) ed Elmas, uno ruba palla e l’altro la deposita in rete. Torna l’euforia tra gli azzurri, di nuovo padroni del gioco, Gasperini gioca troppo tardi le carte Scamacca e Muriel perché nel frattempo il Napoli si è ripreso il campo. Gestisce e non soffre più fino alla fine.