Il Diavolo riparte di rigore e si regala il ragazzo record

Camarda da record: promessa sul campo e nelle lingue. Non sarà un altro Gigio

Milano – La notizia della sera è che il Milan è tornato a vincere dopo quasi 50 giorni, una vita nel calcio di oggi. E con il sigillo di Theo Hernandez dal dischetto ha riacciuffato anche il terzo posto scavalcando il Napoli che si è fatto sotto. La Fiorentina ha lamentato il suo limite più noto: ha una sorta di allergia al gol. Beltran può dare la mano a Jovic: sono riusciti entrambi a sbavare un gol fatto. Il Milan ha costruito qualcosa di buono nel primo tempo, nella ripresa ha lasciato campo, palla e gioco ai viola. Deve qualcosa più di un premio al suo portiere, protagonista di almeno un paio di prodezze da prima pagina. Salutiamo quel ragazzino dalla faccia pulita, Camarda, subentrato nei minuti finali.

A furia di scuotere l’albero, alla fine cade il frutto. Il frutto del gol per il Milan cade in pieno recupero della prima frazione al culmine della pressione di maggiore pericolosità esercitata dopo una partenza molto tattica e molto giudiziosa. Pioli e Italiano giocano a specchio, identico sistema di gioco, con qualche novità in campo rossonero nel ruolo di spalla di Jovic, affidato nell’occasione a Musah. Eppure è la Fiorentina a comandare il gioco col suo palleggio che però ha sbocchi rari. Un paio di insidie di color viola (Duncan da posizione favorevole sbava e Gonzales sfiora l’incrocio) sono una sorta di sveglia suonata a San Siro che assiste così al miglior finale di tempo. Prima Pobega di testa da angolo (Terracciano devia in volo) sfiora il bersaglio, poi Theo Hernandez lanciato in area da un tocco felpato di Jovic firma l’1 a 0 dal dischetto. L’intervento da dietro di Parisi, con proteste di Pioli per il mancato rosso, è netto: chirurgico il sinistro del francese.

La Fiorentina fa sul serio in apertura di ripresa. La sequenza è di quelle che possono incenerire la difesa del Milan, pasticciona in qualche snodo. Beltran si fa anticipare proprio da Maignan in uscita tempestiva, Nico Gonzales scheggia il palo. Due i tocchi di mano in area rossonera (uno di Calabria dopo aver calciato il pallone, l’altro di Loftus Cheek con le braccia al petto) reclamati dai viola ma assolti dal var. A metà frazione capita a Jovic, il più atteso e il più discusso vice Giroud, al pari di Beltran in campo fiorentino, a zero gol in campionato, l’occasione comoda comoda per il 2 a 0 milanista: il piedone di Terracciano evita il peggio. Anche per questo motivo diventa inevitabile battezzare il debutto in serie A del più giovane calciatore, 15 anni 8 mesi 5 giorni, Francesco Camarda, scortato allo stadio da famiglia e amici del liceo. La curva sud gli tributa l’accoglienza che solitamente si riserva ai campioni. Per la Fiorentina l’occasione più clamorosa per acciuffare il pari arriva durante il recupero a Mandragora dopo angolo: qui Maignan oppone il suo viso non avendo altro da opporre e salva la patria.

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