Ferragni fa la vittima ma non basta: così il “ritorno” sui social è un flop

Ferragni accerchiata: altre tre procure indagano sul pandoro-gate

Chiara Ferragni è tornata sui social. Chiedendo scusa, dirà qualcuno che non ha a disposizione uno smartphone o si disinteressa (giustamente) completamente del profilo dell’influencer. Invece no: il suo ritorno è stato all’insegna del vittimismo. Certo, se ha assunto una equipe, un team, un pool di esperti di comunicazione per recuperare la reputazione dopo il “Pandoro-gate”, forse non ha assunto quelli giusti, almeno stando alle reazioni degli utenti. Perché se è vero che il “carotaggio” effettuato dall’influencer le permette di sondare le reazioni dirette alle sue storie, tutti possono vedere quelle indirette. Che non sono per nulla positive, come dimostra la continua emorragia di follower. E di sponsor.

Il ritorno di Ferragni è avvenuto subito dopo capodanno. Nessun chiarimento per quanto avvenuto, nessun pentimento ma, e qui conferma quelle voci che la vedono dotata di un ego smisurato, si vittimizza e ringrazia le persone che le sono state vicine. Vicine per cosa? Sarebbe giusto chiedersi, visto che tutto ciò che è nato dalla sanzione dell’Antitrust in poi, ossia una violenta e a tratti anche brutale, non si nega, messa alla gogna nasce da quella che viene percepita come una campagna ingannevole che ha sfruttato i bambini oncologici per un arricchimento personale. Una campagna portata avanti dalla stessa Ferragni, che però oggi cerca conforto, prova a suscitare quel sentimento di empatia necessario per continuare a rimanere a galla.

Il tentativo di trasformare il caos mediatico generato da quello che lei, con l’ennesima veronica, chiama “errore di comunicazione” in una ingiustizia nei suoi confronti è paradossale. Ma non stupisce di certo, visto il profilo del personaggio. E stavolta, probabilmente non ha nemmeno fatto presa. Per lungo tempo, Ferragni ha sfruttato una sorta di credito reputazionale con i suoi follower, che rappresentano anche il bacino economico di riferimento per il suo guadagno. Ma quel credito l’ha consumato per intero con il caso del pandoro, facendo credere di aver contribuito all’operazione benefica per i bambini oncologici quando, il suo contributo nella vicenda, è stato fatturare un milione di euro.

Non funzionano più i bambini, belli, biondi e con gli occhi azzurri, che hanno sempre fatto breccia nel cuore dei suoi follower. E non ha funzionato nemmeno l’immagine della ragazza di famiglia con mamma e figli e parco il giorno della viglia di Natale. Il quadretto familiare è comunque sempre incompleto, manca Fedez nelle sue storie del ritorno. E chissà qual è la ratio dietro questa scelta, proprio nei giorni in cui il rapper è sparito dai radar dopo aver fatto da apripista per il ritorno della moglie. Ma tutto questo sembra avere un solo obiettivo nei piani di Ferragni, ed è quello che da sempre muove ogni sua mossa: il guadagno. Ed è così che, d’improvviso, ecco comparire il link per l’acquisto online dal suo store. Una scelta contestata ma estrema, probabilmente, per Ferragni, che a fronte di un enorme calo di interesse nei confronti del suo brand sta provando il recupero. Ma finora inutilmente.

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