Il Boeing “maledetto” torna a fare paura: portellone staccato, 180 salvi per miracolo

"Un problema sistemico". Le parole dell'ad: cosa succede ai Boeing 737 Max

L’aereo maledetto torna a fare paura. Nessuna vittima, ma tredici minuti di terrore per i 174 passeggeri e i sei membri dell’equipaggio di un volo dell’Alaska Airlines decollato da Portland, in Oregon, e diretto a Ontario, in California. Il portellone di emergenza si è staccato pochi minuti dopo il decollo e solo il caso ha voluto che non ci fossero vittime. Si tratta del 737 Max, il modello della Boeing che, dopo i due schianti del 28 ottobre 2018 (il volo Lion Air 610 da Giacarta a Pangkal Pinang, in Indonesia) e del 10 marzo 2019 (volo Ethiopian 302 da Addis Abeba in Etiopia a Nairobi in Kenya) che provocarono in totale 346 morti, fu lasciato a terra per mesi, sottoposto a modifiche progettuali e solo in seguito alla ricertificazione poté tornare in servizio a fine 2020.

Ora però nuovi guai. Fortunatamente senza conseguenze. Dopo il distacco del portellone e di parte della fusoliera dal volo 1282 dell’AA, avvenuto sei minuti dopo il decollo e mentre l’aereo era quasi a 5mila metri di quota, il pilota ha deciso di ritornare allo scalo di origine e il volo, secondo il sito Flightradar24, è durato 19 minuti, dalle 17,07 ora locale alle 17,26. Fortunatamente al posto 26A, il più vicino al «buco», non era seduto nessuno. Il fatto che l’incidente sia avvenuto pochi minuti dopo il decollo, quando la velocità non era ancora al massimo e tutti i passeggeri indossavano ancora la cintura di sicurezza, ha scongiurato una tragedia. Solo una persona ha dovuto far ricorso dalle cure dei medici, per lievi ferite e stato di choc. «C’è stato un forte scoppio verso la parte posteriore dell’aereo e un sibilo e tutte le maschere sono cadute», ha detto Evan Smith, un passeggero seduto sei file davanti al portellone. Un’altra passeggera, Emma Vu, ha confessato di aver mandato un messaggio ai suoi genitori con la parola in codice per le emergenze. I passeggeri, che hanno indossato per tutto il tempo le mascherine, sono scoppiati in un fragoroso applauso quando hanno capito di essere salvi. I vigili del fuoco sono scesi lungo il corridoio, chiedendo ai passeggeri di rimanere ai loro posti mentre curavano i feriti.

La compagnia ha annunciato che metterà temporaneamente a terra tutti i 65 suoi Boeing 737 Max 9, precedentdo di poco la decisione della Faa (la Federala Aviation Administration) di fermarne in tutto 171. «Ogni aereo sarà rimesso in servizio solo dopo il completamento della manutenzione completa e delle ispezioni di sicurezza», promette il ceo di Alaska Airlines, Ben Minicucci. L’aereo era entrato in servizio l’11 novembre scorso e secondo i registri Faa aveva effettuato 145 voli. Quello dell’incidente era il terzo di ieri.

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