Nuovi aggiornamenti sul convegno della vergogna organizzato a Modena il prossimo 20 gennaio. Organizzata dall’associazione Russia Emilia-Romagna, la mostra-conferenza apertamente filo-russa sulla ricostruzione della città ucraina di Mariupol ha sollevato parecchie polemiche, a partire dal via libera alla concessione della sala civica da parte dell’amministrazione dem. Complice il polverone, è atteso un passo indietro a stretto giro di posta: il sindaco Gian Carlo Muzzarelli proporrà “alla Giunta comunale di prendere in considerazione la revoca del noleggio della sala civica di via Viterbo”.
Motivando il dietrofront sulla concessione della sala civica, il primo cittadino piddino ha affermato che “le informazioni che stanno emergendo nel dibattito nazionale che si è sviluppato in questi giorni offrono elementi di riflessione non disponibili quando gli uffici hanno preso in esame la domanda, pur presentata nel rispetto del regolamento comunale“. In particolare, il sindaco di Modena ha sottolineato che il profilo di alcuni relatori“non è sempre coerente con l’impegno sottoscritto a rispettare i valori sanciti dalla Costituzione e dalla Repubblica Italiana e, segnatamente, il divieto di professare e/o praticare ideologie e comportamenti fascisti e razzisti“.
Ma non solo. Il sindaco di Modena ha posto l’accento sulle dichiarazioni dei promotori del convegno filorusso, in particolare sul carattere di pieno sostegno alla guerra d’invasione ordinata da Vladimir Putin quasi due anni fa. Manifestazione in contrasto con l’articolo 3 dello Statuto comunale, che invece “si pone come obiettivo la promozione della piena affermazione dei valori di giustizia, di libertà, di democrazia e di pace”. Da questo punto di vista, Muzzarelli si richiama anche al pieno rispetto del principio costituzionale in base al quale si sostengono le organizzazioni internazionali con l’obiettivo di assicurare pace e giustizia tra le nazioni.
Il dietrofront da parte del sindaco in quota Partito Democratico arriva con qualche giorno di ritardo. In precedenza, infatti, il primo cittadino di Modena aveva ribadito che l’iniziativa filorussa non aveva ottenuto il patrocinio o il sostegno dell’amministrazione comunale, ponendo l’accento sull’accoglienza dei profughi ucraini e sulla partecipazione alle iniziative a favore della pace. Oltre alle note di biasimo dei vari partiti di centrodestra, non è venuto meno grande disappunto da parte delle autorità ucraine: in particolare, l’ambasciatore a Roma, Yaroslav Yelnyk, ha denunciato come l’Italia stia diventando“vittima delle manipolazioni del Cremlino”.