Carro funebre si perde nella bufera: 37enne rischia di morire assiderato

Si perde nella bufera con carro funebre in Valtellina, 37enne rischia di morire assiderato

Si perde con il carro funebre e rimane bloccato nella bufera rischiando di morire assiderato. Così i familiari e gli amici di Manuela Spargi, una donna morta in un incidente stradale a Colico, non hanno potuto darle l’ultimo saluto. Riuniti sul sagrato della chiesa di San Leonardo Murialdo al Giambellino, nella periferia sud-ovest di Milano, non hanno mai visto arrivare il carro funebre che portava la salma della 56enne milanese, morta martedì precipitando da 40 metri al volante della sua auto dopo una visita all’Abbazia dei frati a Piona, sull’alto lago di Como. Tutta colpa dell’addetto delle onoranze funebri che ha sbagliato strada e si è perso sulle montagne della Valtellina, bloccato dalla neve prima di venir recuperato semi assiderato dal Soccorso Alpino.

Il feretro perduto nella neve

Per parecchie ore neppure si sapeva dove fosse finito il carro funebre che trasportava il feretro guidato da un 37enne di origini sarde ma residente a Milano dipendente di un’impresa di onoranze funebri di Bagnolo Mella, in provincia di Brescia. Si è scoperto soltanto dopo una decina di ore che l’uomo aveva sbagliato strada, forse per colpa del navigatore satellitare o per la volontà di passare prima nella Bergamasca per un saluto ai genitori e poi arrivare al funerale. Sicuramente anziché imboccare verso sud la superstrada 36 che costeggia il lago di Como e raggiunge Milano, è andato verso est inerpicandosi sulle strade della Valtellina per finire poi intrappolato sul passo del Dordona, innevato e chiuso come ogni inverno da novembre, in territorio di Fusine (Sondrio) al confine con la provincia di Bergamo.

Proprio i genitori residenti a Piazza Brembana (Bergamo), che lo attendevano, non riuscendo a contattarlo, hanno chiesto aiuto ai carabinieri di Sondrio e ai Vigili del fuoco del Comando provinciale di Sondrio. Lui, nel frattempo, con il carro funebre bloccato a quasi 2000 metri nella neve in una zona senza campo per il cellulare, ha cercato di raggiungere nella bufera un posto dove poter chiedere aiuto. Arrivato al rifugio Dordona, chiuso però da novembre, è riuscito comunque a chiamare il Soccorso Alpino e i carabinieri che lo hanno poi individuato con motoslitte e un quad per portarlo a Foppolo (Bergamo).

I soccorsi

Non parlava, era paralizzato – ha raccontato un militare del Sagf che ha preso parte alle ricerche – impaurito, mentre cercava riparo dalla neve e dal freddo sotto una tettoia. I colleghi del Soccorso Alpino gli hanno dato calze asciutte e scarponi, mentre accendavamo un fuoco per scaldarlo in quanto tremava per un principio di assideramento“. L’uomo è stato trasportato all’ospedale di San Giovanni Bianco (Bergamo). I Vigili del fuoco di Sondrio hanno provveduto a recuperare il carro funebre con la salma di Manuela Spargi, in attesa di celebrare il funerale dopo l’incidente dove sono rimasti feriti anche il marito e un amico.

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