Selvaggia Lucarelli non ci sta a passare per lo “squalo” della situazione. L’attacco senza filtri effettuato da Matteo Mariotti, il 20enne attaccato da uno squalo mentre nuotava in acque proibite in Australia, non è stato digerito dalla giornalista, che rivendica il lavoro fatto sulle campagne di beneficenza. “Selvaggia hai proprio fatto un grande errore con me – ha detto il giovane durante una piccola conferenza stampa presso l’ospedale Rizzoli nel quale è ricoverato – perché il male che mi hai fatto te non te lo puoi neanche immaginare. Tu, paragonata a uno squalo, sei molto più forte e molto più pericolosa. Voglio dire onestamente quel che penso di lei, persona terribile, che mi ha portato un male, in un momento della mia vita in cui non ne avevo bisogno, che è stato veramente qualcosa di pessimo“.
La principale accusa mossa dal ragazzo è che l’inchiesta condotta dalla giornalista gli abbia aizzato contro gli haters del web, che si sono accaniti contro di lui in un momento di gravissima difficoltà emotiva subito dopo la perdita dell’arto. Ma queste accuse Lucarelli le rigetta in toto e si scaglia anche contro chi ha dato man forte a Mariotti: “Ognuno è libero di raccogliere denaro per se stesso o per altri spiegando con trasparenza lo scopo della raccolta. Nel caso della raccolta degli amici del ragazzo aggredito dallo squalo la ‘causale’ era inizialmente ‘spese mediche’ come spiegato da Bonaccini e su Gofundme“.
Quindi, ha aggiunto la giornalista, “Dopo che ho fatto domande su quali fossero le spese mediche visto che le coprivano sanità e assicurazioni, a 60.000 euro già raccolti, ‘la causale’ è stata modificata in ‘per supporto morale’, viaggi di amici che volevano fargli una sorpresa e di Matteo e parenti in Italia, eventuali presidi e sussidio perché non potrà lavorare per diverso tempo“.
Il punto di Lucarelli, quindi, è stato posto sul cambiamento in corsa della causale. “Stampa e tv che assecondano questa rabbia credo ben più profonda (c’è un evento traumatico che deve ancora elaborare) fanno male a lui, non a me. Io vado avanti a fare domande su beneficenza e donazioni, voi continuate pure a spostare attenzione su quanto sono cattivi quelli che fanno domande“, ha concluso la giornalista in un altro degli altri (tanti) post pubblicati sul tema in meno di 24 ore.