Una gasatura dettata forse dall’entusiasmo del momento. Un’euforia che però rischia di trasformarsi in un finale tragicomico se Elly Schlein dovesse affrontare la sfida in televisione con quel bagaglio pieno di presunta superiorità morale tipica di una certa sinistra, di autoconvinzioni e di pregiudizi “neri” verso Giorgia Meloni. Il leader del Pd ha accolto in maniera positiva le condizioni che si stanno creando per un confronto in tv con il presidente del Consiglio, mostrandosi ottimista e al tempo stesso certo di quelle che dal suo punto di vista sono le debolezze del capo del governo. Evidentemente ignorando le sue.
Elly già si gasa
Il segretario del Partito democratico, intervistato da La Repubblica, è stato interpellato proprio sullo scenario di un eventuale duello ripreso dalle telecamere in occasione delle elezioni europee che si terranno a inizio giugno. “Ho lanciato io la sfida a Meloni, sul merito: non mi fa nessuna paura“, è la posizione di Schlein. Che ha già scommesso sull’esito della battaglia in tv: “Si vedrà che le pompose promesse della destra si sciolgono come neve al sole“. Il messaggio è chiaro: il presidente del Consiglio dovrebbe essere intimorito per la sfida trasmessa da un’emettinte televisiva ancora da decidere.
È lecito provare a mostrare i muscoli, in particolar modo alla luce di una situazione interna al Pd assai complicata, ma occorrerebbe volare basso piuttosto che lanciarsi in queste previsioni pronte a essere ricacciate da un momento all’altro. Non a caso dagli ambienti dem filtrano due sensazioni allo stesso tempo: da una parte c’è entusiasmo per essere stati individuati come principale interlocutore delle opposizioni; dall’altro si invita alla cautela perché le doti comunicative di Giorgia Meloni e le difficoltà di Schlein di fare breccia nel cuore degli elettori rappresentano due considerazioni eloquenti al di là delle singole opinioni politiche.
Il confronto Meloni-Schlein
Dal suo canto il capo del governo potrà ribadire agli italiani le principali misure messe già in campo dall’esecutivo di centrodestra, su tutti il taglio del cuneo fiscale che ha comportato aumenti in busta paga per molti lavoratori dipendenti. Inoltre potrà togliersi qualche sassolino dalle scarpe e far notare che gli allarmi di deriva autoritaria erano infondati, così come non hanno trovato aderanza alla realtà dei fatti le teorie secondo cui l’Italia sarebbe stata isolata a livello internazionale se Meloni avesse preso il timone del Paese.
Analisi del tutto differente per Elly Schlein che, va ricordato, aveva lanciato l’ipotesi di un confronto televisivo dopo aver rifiutato l’invito al dialogo sul palco di Atreju: dovrà accontentarsi di proporre ricette tutte declinate al futuro (condite da buone intenzioni, ma sempre future). E, di fronte alle feroci critiche all’indirizzo del governo, la replica di Meloni sarà tanto scontata quanto efficace: il Partito democratico è stato quasi sempre al governo negli ultimi anni. Il tanto amato salario minimo, ad esempio, perché non è stato messo nero su bianco dai vari esecutivi a cui i dem hanno preso parte?
I contenuti saranno tutti da vedere e senza alcun dubbio si tratterà di una sfida tv molto interessante, non solo per mettere in evidenza ancora una volta le due visioni di Paese diametralmente differenti ma anche per vedere alla prova in un faccia a faccia il presidente del Consiglio e il leader del primo partito delle opposizioni. La solita sicumera della sinistra cesserà di esistere o verrà proposta di nuovo?