Se il vero squalo che nuota nel torbido si chiama Selvaggia

Se il vero squalo che nuota nel torbido si chiama Selvaggia

Matteo Mariotti ha perso una gamba tranciata da uno squalo, Tiger Shark, nelle acque della spiaggia 1770 della Gold Coast australiana. Il ragazzo di Parma, dopo un primo intervento chirurgico effettuato in un ospedale di Brisbane, è rientrato in Italia ed è ricoverato al Rizzoli di Bologna dove, nel reparto del professor Cesare Fialdini, dovrà sottoporsi a nuove operazioni per chiudere definitivamente l’emorragia e il moncone e quindi inserire una protesi che potrà permettergli di tornare a camminare. Gli amici di Matteo avevano intanto aperto una colletta per aiutare il ragazzo nelle cure che dovrà affrontare nel lungo decorso post ospedaliero, fisioterapia e farmaci, non tutti convenzionati, la cifra raccolta è di sessantuno mila euro ed ha superato il tetto previsto di cinquantamila, così la colletta è stata fermata, come lo stop al televoto. La vicenda ha offerto a Lucarelli Selvaggia, l’occasione, una fra mille, di esibire il proprio pensiero, riferendosi all’articolo apparso sul Corriere della sera, nell’edizione di Bologna, nel quale si rilancia la raccolta fondi per pagare «le cure» e sottolinea che «le cure sono pagate dal servizio sanitario nazionale (con tanto di link eh).

Non solo, come ho riportato, chi ha organizzato la raccolta fondi ha detto esplicitamente che non sa ancora bene a cosa serviranno i soldi (e sorvolo sugli insulti sessisti a me rivolti dagli amici organizzatori). Il Corriere ovviamente parla del mio lavoro come di “polemica”. Complimenti ai colleghi, vedo che il caso Ferragni ha insegnato parecchio».

Non capisco che cosa c’entri la Ferragni sulla quale si è detto e scritto in misura abbondante, anche a firma della Lucarelli suddetta, ma è difficile comprendere quale sia il misfatto commesso dagli organizzatori, considerato che i denari della colletta saranno dati a Mariotti per le sue esigenze, un atto di solidarietà sulla cui trasparenza la Lucarelli solleva dubbi da repertorio. Lo stesso Matteo, in lacrime, ha detto che le parole dalla giornalista hanno provocato una serie di reazioni pesanti così da essere stato travolto da offese e ingiurie, nel caso suo non sessiste purtroppo, provocate proprio dal post dell’illustre giornalista che conta più presenze del monoscopio che tuttavia è scomparso dai televisori: «Selvaggia hai proprio fatto un grande errore con me, perché il male che mi hai fatto non lo puoi neanche immaginare. Tu paragonata a uno squalo sei molto più forte e molto più pericolosa. Voglio dire proprio onestamente ciò che penso di lei. Una persona terribile perché mi ha fatto un male, in un momento della mia vita in cui non ne avevo bisogno che è stato veramente qualcosa di pessimo. Io non ho fatto nulla per ricevere tutto ciò. Voglio proprio dirlo, sei una gran brutta persona e io farò in modo che tutti lo sappiano perché quello che mi hai fatto non è giusto. Mi hai scaraventato addosso in tutti i modi possibili tante persone». La Lucarelli, già Selvaggia, diventa anche Squalo, però essa non scivola silenziosa, è dotata di scheletro osseo, non mostra sei file di denti, ultimamente ha però la pancia piena di pandori e di uova di Pasqua. Lasci perdere almeno la gamba troncata di Matteo. Il cui cognome è Mariotti e non Mariotto. A volte, la forza dell’abitudine.

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