Austria, le elettriche possono viaggiare con diversi limiti di velocità in autostrada

Austria, le elettriche possono viaggiare con diversi limiti di velocità in autostrada

L’Austria ha recentemente delineato una serie di incentivi mirati a promuovere la transizione verso la mobilità elettrica nel paese. Legata ad una collaborazione con la casa automobilistica cinese Baic per la produzione di veicoli a zero emissioni, il governo austriaco ha adottato misure significative, tra cui un sistema differenziato di limiti di velocità sulle autostrade a favore dei veicoli elettrici.

Nel paese d’Oltralpe non è ancora presente un vero e proprio costruttore automobilistico, se non parlando di KTM e di Magna Steyr, un’azienda produttrice di componenti elettro-meccanici destinati al campo automobilistico e dell’ingegneria pesante. Tuttavia, da pochi mesi è stata avviata una partnership con il colosso cinese Baic per la progettazione di un primo veicolo a zero emissioni, 100% elettrico, che potrebbe diventare in futuro il primo modello EV prodotto sul suolo austriaco. Si è così avviata la macchina della burocrazia, iniziando a prevedere alcune manovre volte a promuovere l’acquisto di auto elettriche sul suolo nazionale, in maniera più intensa di quanto già fatto con i più classici incentivi all’acquisto.

Limiti di velocità differenziati

Nelle aree ad alta intensità di traffico e di emissioni, sia atmosferiche che acustiche, le cosiddette zone Ig-L, i veicoli elettrici potranno viaggiare fino a 130 km/h senza dover rispettare il limite – introdotto già da tempo e che sarà valido per tutti gli altri – di 100 km/h. Questa ordinanza è prevista per i circa 440 chilometri della rete autostradale dell’Austria. Come se non bastasse, il governo ha deciso di incentivare maggiormente all’acquisto di auto elettriche introducendo anche l’apertura di corsie preferenziali per gli autobus e ai veicoli a zero emissioni, oltre all’accesso gratuito alle zone di parcheggio.

L’obiettivo dell’esecutivo austriaco è quello di ridurre al 35% le emissioni di anidride carbonica tra il 2025 e il 2030, fino al 2050 quando si dovrebbe arrivare al progressivo bilancio neutrale della CO2, almeno per quanto riguarda il traffico. Già adesso la situazione del paese è messa decisamente meglio rispetto a quella dei suoi vicini. Basta considerare che l’80% dell’energia consumata dagli austriaci può essere definita “pulita”, ma soprattutto di origine idroelettrica. Il pensiero principale del governo, però, non è solamente la salvaguardia dell’ambiente ma di attuare un’operazione d’immagine. Essendo un paese a forte attrazione turistica, non esiste cartolina di presentazione migliore di dichinarsi un paese a bassa emissione di CO2. Il provvedimento è stato infatti reso noto da Elisabeth, ministra per il Turismo e la sostenibilità.

Un approccio completamente diverso di quanto fatto invece dalla Norvegia, un paese che fin da subito ha puntato su pesanti sgrafi fiscali all’acquisto e sull’utilizzo delle auto elettriche. L’operazione avviata già da diversi anni, ha però generato nel 2022 un buco in bilancio di oltre 2 miliardi di euro, precedentemente coperto dalle tasse che gli automobilisti normalmente pagavo sull’acquisto e sull’utilizzo di veicoli endotermici. Il Paese ha infatti attuato un lieve dietrofront, rimuovendo gradualmente alcuni incentivi precedentemente introdotti.

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