Una nuova spregevole frode che ha l’obiettivo di convincere ignari internauti a cliccare su un articolo per leggere il quale vengono invitati a registrarsi in modo completamente gratuito sta facendo il giro del web, con decine e decine di casi segnalati per il momento solo in Lombardia: arriva la cosiddetta “truffa del neonato morto“, che fa leva sulla sensazionalità di una notizia fasulla creata ad hoc proprio per indurre le persone a volerne approfondire il contenuto.
Centinaia di utenti di Soresina, comune della provincia di Cremona, e di Orzinuovi, centro del bresciano, hanno lanciato l’allarme inoltrando una segnalazione ai carabinieri per denunciare questa nuova forma di raggiro di bassa lega messa in atto da truffatori senza scrupoli: per fortuna, stando a quanto riferito dalla stampa locale, nessuno al momento sarebbe finito nel tranello. Ma come funziona esattamente questa trappola? La frode prevede innanzitutto la creazione di un post fasullo realizzato con l’aspetto di un vero articolo prodotto da un quotidiano online, che sfrutta il metodo del “clickbait“, ovvero del sensazionalismo della notizia: un modo perfetto per indurre i lettori a cliccare su di essa ed approfondirne la conoscenza.
I truffatori tentano di suscitare compassione nei potenziali lettori, scegliendo una news in grado di sciogliere anche i cuori più duri: si parla, infatti, dell’abbandono di un bimbo poco dopo la sua venuta al mondo. La notizia è sempre la medesima e viene presentata nello stesso modo ovunque, l’unico dettaglio che cambia è il paese a cui essa è riferita. “Neonato rinvenuto senza vita in un contenitore per vestiti di seconda mano; la poli…”, recita il titolo del pezzo falso, citando, nei casi segnalati, Soresina e Orzinuovi.
Lo stratagemma del “clickbait” lascia intendere all’ignaro lettore che si parli di “polizia” e che le forze dell’ordine stiano indagando su un caso di abbandono di neonato avvenuto nel proprio comune: un tentativo di raggiro subdolo che fa leva sul pathos suscitato dalla notizia e che dovrebbe convincere l’internauta di turno a cliccare sulla news per completare la lettura del pezzo. Stando a quanto riferito alle forze dell’ordine da qualcuno di coloro che hanno effettivamente cercato di accedere al link, nella pagina web successiva viene richiesto all’utente di inserire i propri dati così da accedere alla lettura in modo completamente gratuito. Un modo chiaro, quindi, per impossessarsi di informazioni sensibili dell’internauta di turno.
I carabinieri, che stanno indagando sulla vicenda, invitano tutti a diffidare di post del genere ed a segnalarli il prima possibile alle autorità.