Minaccia i passeggeri di un bus con una pistola: denunciato un tunisino

"Ti taglio l'altra gamba...". La minaccia choc e la furia contro la ex disabile

Terrore su un autobus di linea a Cagliari nei primi giorni dell’anno. Nella centralissima piazza Matteotti, terminal cittadino degli autobus urbani del capoluogo sardo, un tunisino di 29 anni già noto alle forze dell’ordine, sotto evidente effetto di alcolici, ha minacciato gli altri passeggeri a bordo di un bus con una pistola. Stando alle testimonianze dei presenti, non ci sarebbero stati eventi che hanno scatenato la reazione dell’uomo, che fino da quando è salito a bordo ha brandito la pistola. Chi ha assistito alla scena ha allertato con solerzia le forze dell’ordine, che si sono precipitate sul posto per fermare il tunisino.

A presentarsi nella piazza, che separa il porto dalla stazione ferroviaria cittadina e dal Palazzo Civico, sono stati i carabinieri della sezione Radiomobile di Cagliari, che dopo averlo individuato sono riusciti a immobilizzarlo. L’uomo risulta essere residente ad Assèmini, una città dell’hinterland cagliaritano ed è anche già noto alle forze dell’ordine per precedenti con la giustizia. Gli uomini dell’Arma sono riusciti a portarlo via e l’hanno denunciato a piede alla Procura di Cagliari per porto abusivo di armi. La pistola di cui era in possesso è stata sequestrata e si è rivelata essere una Beretta calibro 92 a pallini senza il tappino rosso, quindi facilmente confondibile con un’arma da fuoco.

Ancora una volta, un episodio simile in una nostra città è stato compiuto per mano di un extracomunitario, uno dei tantissimi migranti che negli anni sono arrivati nel nostro Paese. Le politiche messe in atto dai governi di sinistra sono state eccessivamente permissive e hanno permesso a chiunque, senza controllo, di varcare i confini nazionali ed europei. Come è stato rilevato anche nel corso di un’inchiesta condotta da Il Giornale, ad arrivare in Europa sono spesso persone che non hanno nulla da perdere, che scappano dai loro Paesi non sempre per la fame ma anche per sfuggire alla giustizia locale. Non è difficile da capire leggendo le cronache che arrivano nelle nostre città tra risse armate tra nordafricani e, in generale, stranieri, stupri compiuti da clandestini e violenze, incluse rapine e pestaggi, dalle periferie al centro. Una situazione che rende le nostre città sempre più invivibili e senza una vera possibilità di risoluzione nel breve periodo.

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