Oggi le piazze si sono riempite “contro ogni violenza”, hanno detto gli organizzatori prima dei cortei. Le solite belle parole alle quali non sono seguiti i fatti, come dimostra il violento attacco contro la sede di Pro Vita e Famiglia a Roma. Scene che ricordano da vicino, troppo da vicino, una caccia alle streghe dei tempi moderni. “Stanno rompendo i vetri delle nostre vetrine, stanno dando fuoco alle serrande. Un odio cieco e una violenza furiosa. Chi non condanna è complice“, ha denunciato sui social il portavoce di Pro Vita e Famiglia, Jacopo Coghe.
Stando a quanto si apprende, a margine del corteo realizzato da “Non una di meno” sono state lanciate bottiglie e fumogeni contro l’edificio che era presidiato dalle forze dell’ordine. Il gruppo di manifestanti si è poi allontanato. Sul posto blindati e agenti in tenuta antisommossa. Ovviamente, come è ormai consuetudine in questo Paese, alcuni manifestanti pensano di essere in diritto di scatenare la loro violenza contro qualunque cosa non sia inquadrata all’interno della loro linea di pensiero.
Così hanno fatto davanti alla sede di Pro Vita e Famiglia, associazione che in modo lecito e in pieno diritto ha come obiettivo la tutela della vita e della famiglia, portando avanti campagne contro l’aborto o contro le famiglie omogenitoriali. Si può concordare o meno con il pensiero dell’associazione, ma in una democrazia deve trovare spazio anche questo punto di vista. E dev’essere tutelato. Pertanto, davanti all’attacco dei manifestanti, la polizia ha reagito, scatenando la solita reazione isterica: “Le forze dell’ordine ci hanno preso a manganellate mentre facevano un’azione con fumogeni e scritte sul muro“.
E ancora: “Due ragazze sono rimaste ferite, una al viso, che è stata portata in ospedale, l’altra alla testa“. Nei video, si sentono chiaramente gli insulti contro le forze dell’ordine: “Fascisti, pezzi di merda…“. Con tanto di lancio di bottigli e oggetti contro gli agenti. Come al solito le veterofemministe, che attingono a piene mani dai centri sociali, cercano di imporre il pensiero unico con la violenza e si lamentano se si prova a impedirlo.
L’assalto alla sede di Pro Vita e Famiglia è la dimostrazione che in questo Paese la sinistra è permeata di soggetti e organizzazioni che provano a imporre con la forza il proprio pensiero, cercando di intimorire o eliminare chi va in una direzione diversa. “Se assaltano la sede della Cgil c’è (giustamente) indignazione nazionale. Se estremisti rossi assaltano la sede di una Onlus che aiuta e difende le famiglie, silenzio? La solidarietà mia, di tutta la Lega e di tutto il popolo italiano“, ha dichiarato Matteo Salvini. “Eccole, le militanti “democratiche” e “contro ogni violenza” che, dietro la maschera della lotta alla violenza sulle donne, nascondono l’odio per chi difende vita e famiglia. Un abbraccio agli amici di Pro Vita & Famiglia Onlus e una durissima condanna, che spero arrivi da parte di tutte le forze politiche, a chi in queste ore ha dato l’assalto alla loro sede“, è il commento del capodelegazione di Fratelli d’Italia-Ecr al Parlamento europeo Carlo Fidanza.