La bordata di Verstappen contro la F1: “È come un circo, troppe stranezze”

La bordata di Verstappen contro la F1: "È come un circo, troppe stranezze"

Che Max Verstappen sia una persona schietta e con pochi peli sulla lingua è cosa risaputa: il pilota olandese ha spesso dimostrato, anche fuori dalla pista, di non amare troppo i fronzoli e di andare sempre al nocciolo della questione, esprimendo in modo diretto la propria opinione anche quando si tratta di assumere una posizione netta in grado di scatenare polemiche nel mondo della Formula 1.

Così è avvenuto, ad esempio, quando in tempi recenti ha criticato senza troppi giri di parole l’eccessiva spettacolarizzazione del Gran Premio di Las Vegas: “È al 99% show e all’1% evento sportivo, sembravamo dei clown. Non è che provi grandi emozioni, intendo, non mi piace. Io mi concentro sempre sul lato delle prestazioni in pista, non mi piacciono tutte le cose intorno”.

Il pilota della Red Bull non le ha mandate a dire neppure durante un’intervista concessa ad “Auto Motor und Sport”, durante la quale ha analizzato la questione relativa al regolamento della Formula 1, nello specifico la Sprint Race, e alle novità introdotte di recente: la critica è diretta, si tratta di una situazione confusionaria e di un format non particolarmente apprezzabile.“Che bisogno c’è di tutte queste stranezze?”, domanda Verstappen. “Arrivo a chiedermi quali siano le regole ora. Mi sento perso, è come un circo. Max la tocca piano, e la sua perplessità s’incrementa ulteriormente dinanzi alla ventilata possibilità di introdurre un nuovo format di qualifiche sprint con un solo giro a disposizione: “Già non si sa cosa fare con il formato attuale, così diventerebbe molto rischioso”.

Il giudizio del tre volte iridato non è tenero neppure quando si tocca il tema generale della Sprint Race. “Ho sempre detto che capisco il lato commerciale, ma il mio punto di vista è quello di un pilota puro”, spiega. “Secondo me la Sprint toglie un po’ di magia: da bambino, quando accendevo la tv, mi chiedevo cosa sarebbe successo in gara”, precisa. “Vedendo una Red Bull, una Mercedes e una Ferrari sulla griglia ci si chiede come andrà a finire. E invece la Sprint permette di sapere cosa succederà più o meno il giorno dopo, a meno di circostanze particolari, come un cambiamento del meteo. Questo toglie tensione”, considera Verstappen.

Un altra situazione da rivedere è quella relativa alla scelta del Parco Chiuso a partire da subito dopo le prove del venerdì, proprio nei weekend in cui si corre la Sprint: in sostanza non è più possibile modificare l’assetto della monoposto, e questo aspetto fa storcere il naso a Max. “Se si sbaglia, si resta intrappolati in quel setup per il resto del weekend. È uno schifo”, attacca. “Ci è successo l’anno scorso in Brasile. E nemmeno i weekend positivi di quest’anno mi hanno soddisfatto del tutto”. Anche i suoi rivali hanno subito le conseguenze di questo assurdo regolamento. “Pensando all’altezza da terra ad Austin, non si può dire che Mercedes e Ferrari abbiano abbassato le loro vetture di proposito”, considera il tre volte iridato, “ma una volta presa una strada sbagliata, non si può più uscirne. Se si vuole continuare con le Sprint, credo si debbano apportare cambiamenti. Per esempio farei un Parco Chiuso di sabato e un altro di domenica”.

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