Nubifragi e neve nel week-end dell’Epifania. Poi arriva l’orso russo

Meteo, occhio a "Irene": nel fine settimana arrivano neve e gelo

L’Epifania, oltre alle feste porterà via anche il clima mite e l’anticiclone che hanno caratterizzato le giornate natalizie con valori superiori ai 20°C anche in Val Padana così come in molte località del Centro-Sud. Già tra 24 ore un intenso peggioramento meteo si farà strada da ovest sfociando poi in un ciclone mediterraneo da sabato con piogge diffuse e tanta neve sulle nostre montagne mentre, a partire da lunedì, si farà strada un’ondata di gelo dalla Russia.

Le aree più colpite dal ciclone

Sarà oggi l’ultima giornata con tanto sole e poche nubi: l’antipasto del vero peggioramento si avrà già da venerdì con le prime piogge (via via più consistenti) sulle regioni occidentali con un primo calo termico e la neve che inizierà a cadere a quote collinari in Piemonte a partire dai 7-800 metri. “Tutto il Nord, entro la serata, piomberà in una fase decisamente perturbata con il ciclone della Befana in approfondimento sul Mar Ligure e le temperature in graduale discesa”, spiega Andrea Garbinato, meteorologo de Ilmeteo.it. La giornata peggiore, di conseguenza, sarà proprio sabato 6 gennaio con maltempo diffuso da nord a sud e possibili condizioni di criticità per il vento fotrte che soffierà sulle zone tirreniche, la Puglia e le Isole Maggiori.

Sulle Alpi la Befana regalerà un manto bianco straordinario con più di mezzo metro di neve fresca tra Trentino Alto Adige, Veneto e Friuli“, sottolinea l’esperto. Il vortice sarà duro a morire e condizionerà pesantemente anche la giornata di domenica con maltempo generalizzato e le prime schiarite soltanto su Nord-Ovest e regioni centrali visto che il minimo di bassa pressione si sposterà sull’Adriatico che risulterà l’area più colpita e penalizzata.

Il ritorno dell’inverno

Contestualmente, ecco il tanto atteso calo termico che riporterà la stagione al centro del villaggio: soprattutto domenica assisteremo alla prima diminuzione importante delle temperature perché faranno il loro ingresso masse d’aria gelide con la neve che spingerà a quote molto basse anche in Appenino, a partire dai 500 metri di quota. “Sul territorio prospiciente l’Alto Adriatico, le forti precipitazioni e l’afflusso di aria polare potrebbero causare nevicate abbondanti sulle colline esposte ai venti di Bora“, spiega Garbinato.

Cos’è l’Orso Russo

Ma il ciclone sarà soltanto l’inizio di un periodo potenzialmente molto movimentato: sull’Europa settentrionale e orientale le temperature sono crollate con termometri anche sotto i -30°C. Quell’enorme serbatoio gelido prenderà vie meridionali a partire da lunedì 8 gennaio investendo in pieno l’Europa centrale e con tutta l’intenzione di colpire anche il nostro Paese. Gli esperti del meteo lo chiamano “Orso Russo” indicando con questo termine l’anticiclone russo-siberiano “ovvero una delle principali figure bariche mondiali che condiziona in modo determinante le stagioni invernali di Asia ed Europa”.

La caratteristica principale di questa figura atmosferica riguarda le temperature gelide al suolo per il cosiddetto “raffreddamento pellicolare”: la neve al suolo presente su quei territori favorisce il crollo termico di quelle aree che diventano sempre più fredde. “L’ipotesi è che parte di questa poderosa bolla gelida possa scivolare tra il weekend della Befana e l’inizio della prossima settimana (8-9 Gennaio) dapprima verso l’Europa orientale e poi in direzione dell’Italia, dando così il via ad un’ondata di freddo intenso”. Se questa ipotesi verrà confermata nelle prossime ore, la neve potrà cadere a quote molto basse se non pianeggianti su alcune parti d’Italia.

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