Razzi ucraini in Crimea. Gli Usa: “Rafforzeremo le difese aeree di Kiev”. Scambio di prigionieri

I nuovi piani Usa deludono Kiev: "Non ci sarà riconquista dei territori"

L’Ucraina ha «vendicato» l’ennesimo attacco russo colpendo Belgorod con i droni e bombardando almeno otto obiettivi in Crimea. La cittadina di confine è stata teatro nel corso della notte dell’assalto di una ventina di droni, che sarebbero stati neutralizzati dall’antiaerea di Mosca, anche se risultano almeno 600 civili evacuati per la presenza di ordigni inesplosi. Più complessa la situazione in Crimea, dove tre missili di Kiev si sono abbattuti su Sebastopoli, altri raid hanno toccato le località di Orlovsky e Zacha e le baie di Komyshova e Streletskaya. Il raid si è concluso sull’aeroporto di Belbek, da dove partirebbero i droni Shahed e i missili balistici Iskander. È un risultato apprezzabile, anche se il comandante dell’aviazione Oleshchuk avverte che il nemico lancerà il prossimo massiccio attacco all’Ucraina tra 4 giorni. «Questo è il tempo necessario ai russi per riposizionare aerei, lanciatori e rifornire l’arsenale di munizioni», ha dichiarato.

Per il capo di stato maggiore Zaluzhny non si possono più far miracoli e Zelensky, che ha postato su Telegram le immagini delle devastazioni dopo gli ultimi attacchi, ricorda che a oggi sono stati annientati buona parte degli oltre 500 missili piovuti sulla testa dei civili. Il nuovo sos lanciato dal ministro degli Esteri Kuleba, che ha ottenuto un sì da Stoltenberg per una riunione urgente con la Nato, sembra essere stato accolto da Washington. Gli Stati Uniti hanno infatti concordato con il governo di Kiev di rafforzare la difesa aerea. Lo scrive su Telegram il consigliere presidenziale Yermak dopo una conversazione telefonica con il consigliere alla sicurezza nazionale della Casa Bianca Sullivan. «Abbiamo discusso le conseguenze del recente bombardamento su larga scala. Sullivan ha dato la disponibilità per cooperazione in tutte le direzioni, anche in materia di sicurezza nazionale». La Germania intanto non ha ancora preso una decisione in merito alla possibile fornitura di missili da crociera Taurus. Quelli a lungo raggio arriveranno dalla Polonia, notizia che la portavoce di Lavrov, Maria Zaharova, ha laconicamente commentato: «Varsavia continua a subire la sudditanza degli americani».

Nel 679° giorno di combattimenti, la situazione è stata favorevole ai russi che hanno sfondato le difese a Krasnoye (Donetsk) e a Kreminna (Luhansk) uccidendo circa 300 soldati ucraini, attaccando poi con missili la regione di Mykolaiv. Kiev cerca di stabilizzare il fronte di Zaporizhzhia, dove gli esperti dell’Aiea faticano ad accedere a tutte le parti della centrale atomica.

L’MI6 britannico ritiene che la Russia abbia temporaneamente cambiato gli obiettivi degli attacchi, puntando i suoi sforzi sull’industria bellica piuttosto che sulle strutture energetiche. Di tregua o azioni diplomatiche neppure a parlarne, anche se una piccola distensione è rappresentata dallo scambio di prigionieri (mediato dagli Emirati Arabi), il 49° dall’inizio del conflitto. Sono 230 (2.828 dall’inizio del conflitto) i militari ucraini tornati in libertà: tra di loro difensori di Mariupol, dell’isola dei Serpenti, persino miliziani catturati nell’acciaieria Azovstal nel maggio del 2022. A Mosca sono rientrati 248 soldati. Si tratta del primo scambio di prigionieri dal 7 agosto scorso.

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