Nel terremoto oltre 50 vittime. “È una corsa contro il tempo”

Nel terremoto oltre 50 vittime. "È una corsa contro il tempo"

Sono almeno 55 i morti provocati dal terremoto di magnitudo 7.6 della scala Richter che lunedì, primo giorno del 2024, ha colpito la penisola di Noto, sulla costa centro-occidentale del Giappone, nella prefettura di Ishikawa. Lo rende noto l’emittente Nhk, che diffonde il bilancio delle autorità: ci sono ventiquattro vittime nella città di Wajima, venti nella città di Suzu, cinque nella città di Nanao, due nella città di Anamizu e nella penisola di Noto e uno ciascuno nella città di Hakui e uno nella città di Shiga. Ma diverse persone sono ancora sotto le macerie.

Nel frattempo le autorità giapponesi hanno revocato l’allerta tsunami che era stato lanciato nei minuti successivi al sima e poi già lunedì in serata derubricato da «grave» a «normale». Molti anche i danni agli edifici e alle infrastrutture: la città più devastata è Wajima, che ha subito danni strutturali significativi ed è stata sferzata da un grave incendio che ha colpito più di 200 strutture e che i vigili del fuoco hanno faticato a domare. I soccorritori hanno dovuto vedersela anche con i detriti per le strade e con le continue scosse di assestamento. Il primo ministro Fumio Kishida ha dichiarato in una conferenza stampa che è estremamente difficile per i veicoli accedere alle aree nel Nord della penisola di Noto e che il governo ha già inviato rifornimenti via nave. Circa mille soldati delle forze di autodifesa giapponesi prendono parte alle operazioni di salvataggio. Gli sfollati ieri pomeriggio erano ancora 46mila e migliaia di case erano senza elettricità.

Un messaggio di solidarietà alle popolazioni terremotate del Giappone è arrivato da papa Francesco, che in un telegramma di cordoglio ha ammesso di aver «appreso con profondo dolore della perdita di vite e dei danni causati dal terremoto nella prefettura di Ishikawa». Il Papa «assicura a tutti coloro che sono stati colpiti da questo disastro la sua solidarietà e vicinanza spirituale, e prega in particolare per le vittime, per coloro che piangono i defunti e per il salvataggio di tutte le persone ancora disperse». Il Pontefice «incoraggia le autorità civili e il personale di emergenza» e «invoca su tutti la benedizione divina di consolazione e forza».

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