Il sindaco e la giunta comunale di centrodestra ritratti su un barcone, di quelli utilizzati dai migranti per raggiungere l’Italia. Questo la fotografia apparsa nelle scorse ore sui canali social di don Massimo Biancalani, in quella che ha tutta l’aria di essere una provocazione anche alla luce dei rapporti fra le parti (considerando che in passato non sono mancati momenti di discussione e di contrasto). Si tratta di un fotomontaggio, nel quale si vedono il sindaco di Pistoia Alessandro Tomasi e gli assessori in piedi su una barca simile a quella posata pochi mesi fa proprio davanti alla chiesa di Vicofaro. E il “parroco dei migranti” ha accompagnato la foto con una didascalia che sembra un augurio provocatorio per il nuovo anno, auspicando forse un atteggiamento più “morbido” sulla “questione Vicofaro” da parte della giunta Tomasi. “2024, nuova linea dell’amministrazione pistoiese: uniti per salvare le persone – ha scritto – nessuno in strada: Pistoia città aperta”.
Di certo c’è che i rapporti fra don Biancalani e i membri del Comitato residenti per Vicofaro restano ai minimi storici, stando perlomeno a quanto fatto presente più volte dagli stessi esponenti del comitato. Questi ultimi avevano manifestato contro don Massimo anche durante la messa officiata il mese scorso dal vescovo, esponendo striscioni che ne chiedevano l’allontanamento dalla parrocchia di Vicofaro e l’arrivo di “un vero parroco”. Hanno più volte contattato le istituzioni, dal Comune al prefetto passando per la Diocesi, per sollecitare un intervento risolutivo sia nel loro interesse che in quello dei migranti ospiti della struttura. L’ordinanza di sgombero firmata nei mesi scorsi dal primo cittadino di Pistoia non risulterebbe tuttavia essere ancora stata attuata, nonostante l'”emergenza tubercolosi” (scoppiata la scorsa estate a seguito del ricovero in ospedale di un ospite) che la mise in stand-by sia ormai alle spalle da diverse settimane.
Ed esasperati dalla situazione che si protrarrebbe da oltre un lustro, gli abitanti hanno ribadito che continueranno a chiedere al vescovo di assegnare un nuovo parroco alla chiesa di Santa Maria Maggiore. Anche perché ad aggravare il clima già teso ci sarebbe stato un nuovo episodio risalente a due giorni fa: secondo quanto fatto sapere al Giornale.it dal comitato, alcuni ospiti della struttura avrebbero festeggiato il nuovo anno spaccando bottiglie di vetro per strada, a quanto sembra in preda ai fumi dell’alcol. “Il 31 dicembre è stato un incubo per noi residenti – hanno dichiarato – lasciati da soli, senza alcun controllo. E con vini a gogo”. Gli abitanti del quartiere si sarebbero quindi rivolti agli esponenti delle forze dell’ordine, i quali avrebbero preso atto della segnalazione ma non avrebbero avuto modo di intervenire. Una criticità comunque risoltasi da sola senza gravi danni, ma che promette di lasciare ulteriori strascichi.