– La storia di Andrea Delmastro, Emanuele Pozzolo e la pistolettata di Capodanno ha dell’incredibile. Conosco Delmastro ed è persona gagliarda, ma pure un po’ sfigata. Tra tutti i posti dove poteva scappare un colpo di pistola, proprio alla festa da cui lui stava per andare via? Ps. Se solo fosse partito prima, nessuno lo avrebbe messo in mezzo. Invece era lì a due passi e adesso, Pozzolo a parte, la polemica politica si concentrerà anche su di lui.
– Pozzolo è uno dei tanti deputati che entrano alla Camera quando un partito va alla grande ed è probabile che alla fine non lascerà il segno. E forse non verrà neppure rieletto. Ora, gli errori capitano a tutti. Ma se sei un deputato della Repubblica e sei solito girare con la pistola, come ti salta in mente di farla vedere a chicchessia? Anche solo per evitare che accadano incidenti potenzialmente letali per il futuro politico di un eletto, uno dovrebbe tenerla ben nascosta. In fondo, la tecnica migliore per evitare disastri è fare in modo di non mettersi nella condizione che accadano.
– A Roma pubblicano il calendario della polizia locale e in fondo scrivono “auguri a voi e alle vostre famiglie per un sereno 2023”. Firmato: Roberto Gualtieri. Non sarà stato lui a scriverlo, per carità. Ma dà il senso del declino burocratico in cui siamo caduti. Dopo Milano (era successa la stessa cosa, sempre con la polizia municipale), adesso pure Roma. E fortuna che sono le città più avanti e rappresentative.
– A Capodanno un tizio in Salento si è fatto esplodere un petardo in mezzo alle gambe e i medici sono stati costretti ad amputare i genitali al 22enne. Uno cattivo direbbe: “Vediamo se anno prossimo ha le palle di riprovarci…”. Ma la verità è che non bisogna scherzare e i botti sono pericolosi, per quanto attraenti. Maneggiarli con superficialità è il più grosso errore che spesso, in buona fede, tutti noi commettiamo.
– Il caso del consigliere della Corte dei Conti, Marcello Degni, è l’emblema di come si muove il sottobosco dello Stato: tifa contro l’Italia pur di far “sbavare di rabbia” il centrodestra, oppure fa di tutto per ostacolarne le riforme (vedi il caso Apostolico&co sui migranti). Ecco perché Meloni non deve perdere l’occasione d’oro che si presenta in questi cinque possibili anni di governo: dare il via a un grande repulisti con nomine di ogni ordine e grado. Non si chiedono funzionari e magistrati contabili “di destra”, ma almeno un tantino imparziali.
– Pare che in una cinquantina di ristoranti romani, e pure alle mensa del Miur, sia stato spacciato dell’olio di semi per olio extravergine. Per ingannare vista e palato, i geni inserivano clorofilla e beta-carotene. Non mi sorprendo che ci siano dei pazzi che mettono in commercio queste schifezze, sono disarmato di fronte al fatto che dei ristoratori si mettano a comprare olio tarocco. Perché? Perché l’Italia, e Roma in particolare, si fonda sul turismo. E i turisti vanno trattati coi guanti bianchi, non fregati alla prima occasione. Sennò non torneranno più.
– Sondaggio di inizio anno del Corsera. Sulle aspettative degli italiani e le loro preoccupazioni, c’è da segnalare solo che il problema ambientale – nonostante Ultima Generazione, la Cop28 e i tanti bombardamenti mediatici – interessa solo il 19% della popolazione. Clamorosi invece i dati sulle guerre. Il 45% degli italiani ritiene che la risposta militare di Israele sia “sproporzionata” rispetto al diritto di difendersi. Ma soprattutto, il 60% degli italiani non si schiera con l’Ucraina: il 9% è filorusso e il 51% non sta né con Putin né con Zelensky. Non a caso, infatti, il 46% si dice contrario all’invio di armi a Kiev, contro un misero 29% di favorevoli. Pessime notizie per Volodymyr.
– Muore l’Italiano più anziano. Sapete come si chiamava? Tripolino. Meraviglie del passato.
– Aldo Cazzullo si dice preoccupato per l’Intelligenza Artificiale che potrebbe portare alla “distruzione di milioni di posti di lavoro”. Tra tutti i pericoli dell’Ai, questo è il meno preoccupante. Perché anche la “giannetta” distrusse milioni di posti di lavoro nel tessile, ma nessuno oggi si sognerebbe di tornare a filare a mano.
– Sono due anni che realizzo questa rubrica ogni sacrosanto giorno e mai ho ricevuto così tanti insulti come questa volta. La mia colpa? Aver criticato il predicozzo di Sergio Mattarella a Capodanno. Robe tipo “grande idiota”, “vergognati”, “pessimo” eccetera eccetera. Tutta gente che ha compreso molto bene, vedo, il discorso di Re Sergio sulla cultura della violenza e la pace.
– Sul Domani un pezzo intero per spiegare che il Sahara una volta, forse, era verde, con una bella Savana e tanti ecosistemi tra fiumi e laghi. Ma se ora è solo un deserto e non è stata “colpa dell’uomo”, con chi dobbiamo prendercela?
– Emanuele Pozzolo diceva: “Non ho mai visto una pistola sparare da sola”. Fino alla sua. Magico.
– Don Ramon Guidetti, parroco nel Livornese, si becca una scomunica. La sua colpa? Aver affermato, nel bel mezzo di un’omelia, che Francesco “non è il papa” ma un “usurpatore” del defunto Benedetto XVI. “Lo scorso 17 dicembre, in un santuario vicino a Buenos Aires, in cui è stato arcivescovo l’innominato (papa Francesco), un fulmine ha colpito la statua di San Pietro. E cosa è andato a incenerire? L’aureola e le chiavi. L’aureola perché Pietro non è più santo, perché c’è un gesuita massone legato ai poteri mondiali, un usurpatore antipapa. E le chiavi perché quelle se le è tenute il buon Benedetto (papa Ratzinger)”. Il suo di fatto è stato un atto scismatico, benché condiviso da alcuni fedeli più tradizionalisti, e non poteva finire altrimenti. Ma di fronte alla rapidità della sanzione una cosa la potremmo anche dire: che fine ha fatto la famosa misericordia decantata da Bergoglio?