Non è stato un proiettile vagante sparato in strada da chissà chi la notte di Capodanno, come si era creduto in un primo momento, ma un colpo partito in casa durante i festeggiamenti, ad uccidere una donna residente in provincia di Milano tornata ad Afragola con i familiari per le vacanze di Natale.
È l’incidente più grave del solito bollettino di guerra della notte di San Silvestro che anche quest’anno nessuna ordinanza comunale antibotti è riuscita a rendere meno tragico: oltre alla donna morta a Napoli, sono 274 i feriti, il 52% in più dello scorso anno, di cui 12 per armi da fuoco – per la follia di festeggiare sparando – e 262 per colpa dei fuochi d’artificio, 27 dei quali con traumi agli arti e al volto, lesioni agli occhi, fratture e/o amputazioni di mani e dita. La vittima, Concetta Russo, 45 anni, di Pantigliate, un marito e due figli maggiorenni, non ce l’ha fatta nonostante la disperata corsa all’ospedale Caldarelli di Napoli. Nell’appartamento dove stava festeggiando con una decina di parenti è stato sequestrato un proiettile calibro 380. Il colpo che ha raggiunto la donna alla tempia, dunque, sarebbe stato sparato da qualcuno che si trovava all’interno. Ancora non è chiaro da chi, le indagini per ricostruire la dinamica dell’incidente sono in corso, sono stati interrogati il marito e i familiari. Sempre a Napoli un’altra donna di 50 anni è stata raggiunta da un colpo d’arma da fuoco mentre assisteva ai festeggiamenti sul balcone di casa ed è ricoverata in prognosi riservata e in pericolo di vita. Gravi anche le condizioni di un uomo raggiunto da un proiettile in strada nello stesso capoluogo campano.
Negli ultimi dieci anni, secondo i dati del dipartimento di pubblica sicurezza, non si sono mai registrati così tanti feriti con prognosi riservata o inferiore ai 40 giorni. Da nord a sud sono stati tantissimi gli incidenti, anche gravi e con protagonisti minorenni, provocati dall’uso scorretto di prodotti pirotecnici molto spesso illegali. A Foggia l’esplosione di un petardo è costata cara ad un uomo di 47 anni, finito in ospedale con ustioni di secondo grado e le dita di una mano amputate. Mano amputata, sempre a Foggia, ad un 17enne che stava manovrando un petardo artigianale. Vittime minorenni anche a Grosseto, dove un ragazzo di 15 anni ha perso quasi completamente la mano sinistra. A Milano un uomo di 36 anni è in prognosi riservata, con ustioni di terzo grado a mani e volto, per aver maneggiato polvere pirica nel tentativo di creare un manufatto artigianale. A Terracina (Latina), c’è anche un bambino di sei anni tra i feriti minorenni di un incidente, avvenuto nel corso dei festeggiamenti nel giardino della loro abitazione, mentre cercavano di accendere una batteria di fuochi d’artificio.
Due 17enni di Giugliano, in Campania, in provincia di Napoli, sono rimasti gravemente ustionati nel tentativo di accendere un grosso petardo, uno è in pericolo di vita. Tante le ustioni, ma anche intossicazioni da alcol e dai fumi per i botti esplosi, accoltellamenti, come a Cagliari dove un 21enne che stava tornando a casa con la ragazza è stato colpito da uno sconosciuto poi fuggito durante una lite degenerata a causa dell’alcool, e vittime di incidenti stradali.