«Ma è un accendino o una pistola vera?». È l’una della notte di Capodanno, in un paesino delle valli biellesi. E lì, nella sede della Pro Loco di Rosazza, va in scena un incidente balistico che nel giro di poche ore diventa un incidente politico. Perché il padrone della pistola è un deputato di Fratelli d’Italia, Emanuele Pozzolo. E quando dalla piccola pistola parte un colpo, va a centrare il genero della scorta dell’ospite vip della serata, il sottosegretario alla Giustizia Andrea Delmastro, anche lui di FdI. Le condizioni del ferito appaiono subito sotto controllo. Ma intanto, inevitabilmente, la notizia fa irruzione sul web.
Perché se alle vittime dei botti nei quartier spagnoli di Napoli ci si è purtroppo abituati, che si sfiori il dramma su, nel profondo nord, in una serata tra politici di area governativa, è meno prevedibile. Il posto non è casuale: a Rosazza, piccolo elegante borgo della alta Valle Cervo, cento abitanti ma tanto turismo di qualità, il sindaco è la sorella di Delmastro, Francesca. «Avevamo deciso di fare lì il cenone – racconta Andrea Delmastro – e le famiglie dei due agenti della mia scorta avevano chiesto di unirsi a noi. A un certo punto era passato Pozzolo a salutare e ci aveva detto: magari torno dopo per il brindisi. Gli avevo risposto: certo, vieni ma non fare tardi perché a una cert’ora ce ne torniamo tutti a casa».
La serata prosegue tranquilla, nella piccola comitiva guidata dal sindaco e dal sottosegretario ognuno ha portato da casa una parte delle vettovaglie da mettere in tavola. Clima paesano, familiare. Verso la mezza, come previsto, ritorna Pozzolo – che è di Vercelli ma ha una casa a poca distanza, dove ha trascorso la serata – per i saluti finali. Un paio di brindisi, poi, quando tutto sta per finire in allegria, arriva il guaio. «In quel momento – racconta Delmastro – ero uscito a portare in auto la raccolta differenziata da portare a valle e un sacchetto con la spesa. Quando sono rientrato per prendere gli altri sacchetti mi sono trovato davanti a questo giovane a terra e a una ragazza che diceva un botto, un botto. Invece era stato un colpo di pistola, partito dalla pistola di Pozzolo».
Cosa era successo? Secondo le prime ricostruzioni, la pistola era in una tasca della giacca di Pozzolo, che è titolare di un regolare porto d’armi per difesa personale. Da lì è caduta senza conseguenze, ma a quel punto il genero trentunenne di uno degli «angeli custodi» di Delmastro si è incuriosito, e ha chiesto al deputato se si trattasse di una arma vera o di una riproduzione. Ed è stato mentre la pistola di Pozzolo veniva mostrata che è partito il colpo. Non è chiaro chi avesse in mano in quel momento la pistola, il deputato meloniano ieri sera fa sapere che «il colpo è partito accidentalmente ma non sono stato io a sparare». L’espressione usata non è chiarissima, ma potrebbe significare che in quel momento l’arma era nelle mani di qualcun altro dei commensali.
Centrato di striscio dal proiettile di piccolo calibro, il giovane è stato subito soccorso dal suocero e dall’altro agente di scorta, oltre che dallo stesso Pozzolo. Le visite cui è stato sottoposto confermano che la vittima se la caverà con una prognosi di pochi giorni. Ma intanto, come era doveroso, la procura della Repubblica di Biella diretta da Teresa Camelio ha aperto un fascicolo per lesioni colpose aggravate, affidando le indagini ai carabinieri del nucleo investigativo. Arrivano le prese di posizione della sinistra: «Per me tutto questo non è normale. E per Fratelli d’Italia?», scrive la senatrice Pd Simona Malpezzi. E Sandro Rutolo, anche lui dem: «Questi sono gli uomini di governo?». Fdi replica con una nota: «L’incidente non ha alcuna rilevanza politica. Assurdo il tentativo di trasformare quanto accaduto in un caso politico per attaccare Fratelli d’Italia»