I 12 momenti più belli nello sport in questo 2023

I 12 momenti più belli nello sport in questo 2023

Mentre ci prepariamo al cenone di Capodanno ed a salutare l’anno che se ne va, tempo di guardarsi indietro e ricordare i momenti migliori che il mondo dello sport ci ha offerto. Abbiamo visto un po’ di tutto, dal campionissimo che ha battuto un record che si pensava insuperabile al ritorno dell’insalatiera a Roma, dalle conferme di grandi talenti a molto altro. Riviviamo questi momenti irripetibili nella nostra carrellata in video e immagini del meglio del 2023 dello sport.

7 febbraio: LeBron batte il record di Kareem

Se c’era un record che tutti pensavano sarebbe durato più di quello di Mennea sui 200 era i 38.387 punti messi a referto da Kareem Abdul-Jabbar nella sua memorabile carriera. 38 anni dopo, invece, è toccato ad un altro grandissimo del basket strappare il record e diventare il miglior marcatore della storia dell’Nba.

LeBron James era entrato in campo contro i Thunder a meno 36 punti ma voleva a tutti i costi riuscire a prendersi il record quella sera. Un fadeaway a 10 secondi dalla fine del terzo ha fatto cadere il primato dopo più di 38 anni. I Lakers hanno poi perso 133-130 ma King James ha festeggiato lo stesso.

4 maggio: il terzo scudetto del Napoli

Alle volte, lo sport è in grado di offrire storie che fanno bene al cuore. Rivalità dei tifosi a parte, la cavalcata trionfale del Napoli di Spalletti verso il terzo titolo della storia del club partenopeo ha saputo attirare l’attenzione degli appassionati di tutto il mondo. Ripetere l’impresa dell’undici di Bianchi (e poi di Bigon), quando al San Paolo c’era un certo Diego Armando Maradona era sembrato più volte impossibile, anche quando Sarri riusciva a far giocare ai partenopei un calcio spettacolare.

Ci sono voluti 33 anni per arrivare a festeggiare un nuovo trionfo ma riuscirci infliggendo 16 punti alla Lazio è stata l’apoteosi di un intero popolo. Il fatto che Victor Osimhen sia riuscito a vincere il titolo di capocannoniere con 26 gol, attirando l’attenzione delle grandi d’Europa è stata solo la ciliegina sulla torta. La gran festa all’ombra del Vesuvio è stata più che meritata.

10 giugno: la prima Champions del Man City

Le due storie che sembrano sempre in grado di far venire un sorriso agli amanti del calcio di una volta sono le sconfitte a ripetizione delle due squadre che si sono fatte largo a forza di petrodollari quando si parla di Champions League. Quando il gol di Rodri ha frantumato il sogno dell’Inter all’Ataturk Stadium di Istanbul, la lunga rincorsa del Manchester City alla coppa dalle grandi orecchie ha lasciato solo il Psg nel club dei paperoni senza almeno una Champions in bacheca.

Non è stata la partita più memorabile degli Sky Blues ma se lo chiedete ad un tifoso di Manchester, la cosa non gli interessava. Il City, poi, avrebbe vinto sia la Supercoppa che il mondiale per club, coronando un anno davvero memorabile, abbastanza da far imbufalire i rivali dello United. Meglio di così, cosa vuoi?

12 giugno: la prima dei Nuggets di Jokic

Dopo una vita passata ad essere lo zimbello della Western Conference, finalmente Denver ha avuto qualcosa da festeggiare. Per consegnare alla franchise del Colorado il primo titolo della storia c’è voluto qualcosa di particolare, nello specifico avere in squadra il miglior giocatore del mondo.

Se le copertine se l’è tutte prese il due volte Mvp Nikola Jokic, i cui 10 triple-double hanno battuto il record del leggendario Wilt Chamberlain, i Nuggets hanno trionfato contro i Miami Heat nelle Finals 2023 mettendo in campo un quintetto solido ed equilibrato. Anche quest’anno chi vorrà vincere il titolo Nba dovrà tenere conto delle inossidabili “Pepite”.

6 agosto: Ganna trionfa nell’inseguimento

Da qualche tempo a questa parte, ogni mondiale di ciclismo non vede certo gli azzurri ricoprirsi di gloria. Nonostante una nazionale di discreto livello, mancano le punte in grado di battersela con le superstar delle due ruote. La situazione cambia non poco quando si passa dalla strada alla pista, visto che qui la superstar ce l’abbiamo noi. Filippo Ganna, dall’alto dei suoi cinque titoli mondiali raccolti dal 2016 all’anno scorso, era il favorito d’obbligo per la finale dell’inseguimento a Glasgow ma le cose si erano messe malissimo.

Il padrone di casa Daniel Bigham aveva messo una prova maiuscola, accumulando 2”184 di vantaggio nei confronti dell’azzurro. Novantanove volte su cento un distacco del genere è incolmabile ma in quella serata agostana Filippo si è riscoperto superman, schiantando sul filo di lana l’inglese. Il suo ultimo chilometro percorso a 63,157 chilometri all’ora merita un posto d’onore nelle grandi imprese sportive azzurre.

22 agosto: il triplete di Jimbo Tamberi

Gianmarco Tamberi è sembrato per troppi anni una via di mezzo tra un predestinato ed uno di quegli atleti che fanno simpatia senza però vincere molto. Diciamo che le cose sono cambiate parecchio da quando ha regolato il suo conto con le Olimpiadi, trionfando a Tokyo. Da quel momento in avanti, il capitano dell’Italia dell’atletica è sembrato inarrestabile, raccogliendo trionfi a ripetizione e cementando una volta per tutte il suo posto nel pantheon dello sport azzurro.

Quando è riuscito a completare la sua collezione di medaglie, raccogliendo l’oro nell’alto ai mondiali di Budapest, Jimbo è riuscito a completare il “grande slam”, diventando campione olimpico, mondiale ed europeo in carica. Visto che se non esagera un po’ il talento di Civitanova Marche non è contento, ha deciso di festeggiare alla sua maniera, facendosi un bagno nella riviera dei 3000 siepi con Soufiane El Bakkali ed Abraham Kibiwot. Fin quando riuscirà a vincere tutto, siamo ben lieti di sopportare le sue simpatiche intemperanze. Avercene di talenti come lui.

10 settembre: il 24° slam di Novak Djokovic

Con il ritiro del Mago Federer ed i problemi fisici di Rafa Nadal, il mondo del tennis si aspettava un’annata memorabile da parte dell’ultimo sopravvissuto dei Big Three e Novak Djokovic non ha deluso. Nonostante la crescita dei giovani leoni, Sinner ed Alcaraz in testa, è stato ancora il serbo a imporre la legge del più forte, portandosi a casa tre Slam su quattro.

Il 10° Australian Open vinto contro Tsitsipas, il record al Roland Garros contro Ruud che gli ha fatto superare Nadal per poi finire con il trionfo su Medvedev allo U.S. Open. Il 2023 ha anche dato un paio di ciliegine sulla torta quali il ritorno in vetta al ranking Atp e la vittoria nelle Finals contro Sinner. A meno di crolli improvvisi, anche il 2024 rischia di essere un’altra volta, l’anno di Nole.

7 ottobre: i record del cannibale Verstappen

Anche se il dominio della Red Bull ha francamente annoiato i tifosi della Formula 1 e gettato la Ferrari in una crisi dalla quale non sembra esserci uscita, impossibile non ammirare il talento e la determinazione del campione olandese. Nel 2023 non ce n’è stato davvero per nessuno: il terzo titolo mondiale consecutivo è arrivato dopo una stagione che ha visto cadere, uno dopo l’altro, parecchi record del circus dei motori.

Alla fine, registrare l’ennesima vittoria di Verstappen sembrava quasi un fatto dovuto, tanto da festeggiare le rare volte nelle quali non saliva sul gradino più alto del podio come un grandissimo trionfo. D’altro canto, quando nel corso di una singola stagione riesci a vincere 10 gare di fila, chiudere il mondiale in ottobre e trionfare 19 volte su 22 gran premi, cosa vuoi dirgli? Chapeau.

1 novembre: la prima dei Texas Rangers

Il baseball non appassiona molto i tifosi alle nostre latitudini ma quando i Texas Rangers sono riusciti a battere gli Arizona Diamondbacks in gara 5, conquistando le loro prime World Series, si è trattato di un evento davvero epocale. La franchise di Arlington, Texas ci ha messo ben 63 anni prima di trionfare per la prima volta nella Major League Baseball.

Per compiere l’impresa che ha riportato un titolo nel Metroplex dopo parecchi anni c’è voluta una stagione memorabile dell’interbase Corey Seager, solo il quarto giocatore ad essere nominato Mvp delle finali per due volte. I tifosi dei Rangers hanno fatto bene a festeggiare alla grande: considerato quanto stanno spendendo i Dodgers, ripetere l’impresa sarà quasi impossibile…

26 novembre: Italia, è di nuovo Davis

Il rapporto tra gli Azzurri e il trofeo a squadre più prestigioso del tennis è sempre stato parecchio complicato. Fin da quando, nel lontano 1976, Adriano Panatta e Paolo Bertolucci riuscirono ad alzare nel cielo di Santiago la famosa insalatiera, ripetere l’impresa era sembrato un miraggio per l’Italtennis. C’è voluto l’arrivo alla guida degli Azzurri di un Filippo Volandri che in carriera ha vinto meno di quanto avrebbe potuto ed ha messo la sua esperienza al servizio di un gruppo di giovani talentuosi e determinati.

Dopo essere andata più volte vicina all’eliminazione, l’Italia riesce a piegare anche l’Australia, concludendo il torneo di Malaga portandosi a casa la seconda Coppa Davis. Il fatto che a chiudere i conti con gli Aussies sia stata la stella numero uno, quello Jannik Sinner che sembra pronto a lottare per il vertice del tennis mondiale, non è certo un caso. Importante, però, che Musetti, Sonego, Arnaldi e Bolelli sembrino capaci di crescere ancora. La sensazione è che per ripetersi non dovremo aspettare altri 47 anni. Incrociamo le dita.

26 novembre: la doppietta di Pecco

Tanto le quattro ruote hanno consegnato delusioni agli appassionati dei motori, tanto il circo delle due ruote si conferma terreno di caccia privilegiato per i centauri azzurri. Dopo la fine dell’era Rossi, molti temevano che il dominio iberico sulla categoria sarebbe continuato ancora a lungo. Per fortuna dell’Italmoto, ecco che è apparso un talento speciale, meno estroverso del Dottore ma altrettanto vincente. Francesco “Pecco” Bagnaia sembrava avere enormi problemi a difendere il suo titolo di MotoGp dall’assalto di Jorge Martin ma ha tenuto duro, dando vita ad un testa a testa che ha riportato entusiasmo e ascolti al motociclismo.

Proprio mentre l’Italia del tennis aveva la meglio sull’Australia a Malaga, non molto lontano, sul circuito di Valencia, l’ultimo atto della stagione vedeva il piemontese alzare al cielo il suo terzo titolo mondiale. D’accordo, per vincere ha avuto bisogno che il rivale spagnolo finisse per terra ma non gliene faremo certo una colpa.

17 dicembre, le 24 vittorie di Federica

Dai tempi della coppia d’oro Tomba-Compagnoni, la storia d’amore tra lo sci e l’Italia sembrava essere entrata in un tunnel senza fine. Per fortuna le cose sono cambiate parecchio ed i tifosi azzurri possono far festa sulle piste per le vittorie della “valanga rosa”. Alimentata dalla rivalità con la poco amata compagna di squadra Sofia Goggia, Federica Brignone aveva iniziato il 2023 prendendosi l’oro nella combinata mondiale a Courchevel-Meribel ma il trionfo non ha saziato la sua fame di vittorie.

Federica ha iniziato la nuova stagione alla grande, riuscendo a prendersi il primato di vittorie in Coppa del Mondo per un’atleta italiana. I trionfi sul Mont-Tremblant e a Val-d’Isere a dicembre hanno portato il conto a 24 ma la sciatrice milanese non sembra intenzionata a fermarsi. Poco importa se con la Goggia non corre buon sangue: fino a quando continueranno a vincere, a noi tifosi va benissimo anche così.

Leave a comment

Your email address will not be published.