Nel corso della sua operazione militare nella Striscia di Gaza, Israele ha ucciso Abdel Fattah Ma’ali, uno dei fondatori dell’ala militare di Hamas. L’uomo, morto in seguito ad un bombardamento, era sulla lista nera delle Forze di difesa israeliane (Idf) ed era il vice di Yahya Ayash, il fabbricante di bombe di Hamas noto come “l’Ingegnere“, responsabile della morte di circa 90 israeliani e, di fatto, confezionatore di sofisticati ordigni che causarono numerose vittime israeliane nella intifada, prima del suo assassinio avvenuto per mano dello Shin Bet nel 1996.
Ucciso un altro leader di Hamas
Ma’ali, come detto, era uno dei fondatori dell’ala militare di Hamas. L’ex braccio destro di Ayash aveva trascorso lunghi periodi in Siria, Yemen e Sudan perfezionando le proprie conoscenze militari. Era tornato a Gaza nel 2006 ed aveva assunto una posizione di rilievo nelle Brigate Ezzedin al-Qassam, il ramo armato del citato gruppo filo palestinese.
La radio militare israeliana ha nel frattempo spiegato che l’esercito di Tel Aviv estende le proprie operazioni a Khan Yunis (principale città nel settore sud di Gaza) e nelle vicine località di Nusseirat e Daraj-Tufach. In quelle aeree negli ultimi due giorni – ha affermato l’emittente – “sono stati uccisi 100 terroristi“.
Benjamin Netanyahu ha intanto sottolineato che la guerra contro Hamas a Gaza continuerà “per molti altri mesi“. Il premier israeliano ha respinto le persistenti richieste internazionali di cessate il fuoco a seguito del crescente numero di morti civili, fame e sfollamenti di massa nell’enclave assediata, e ringraziato l’amministrazione Biden per il suo continuo sostegno, inclusa l’approvazione per una nuova vendita di armi d’emergenza, la seconda questo mese per aggirare Contress.
Israele sostiene che porre fine alla guerra ora significherebbe la vittoria di Hamas. È una posizione condivisa dall’amministrazione Biden, che allo stesso tempo ha esortato Israele a fare di più per evitare danni ai civili palestinesi.
L’obiettivo di Israele
Ma’ali non è l’unico leader di Hamas ucciso da Israele da quando è scoppiata la guerra. Lo scorso 26 novembre, ad esempio, le Idf sono riuscite a neutralizzare Ahmed al-Ghandour, un membro di alto rango dell’ala armata del gruppo e il massimo comandante di Hamas nel nord di Gaza. Secondo il Counter Extremism Project, un gruppo di difesa con sede a Washington, l’uomo era sopravvissuto ad almeno tre tentativi israeliani di ucciderlo risalenti al 2002.
Ma il vero obiettivo finale di Tel Aviv consiste nell’eliminare i tre top leader di Hamas: Yahya Sinwar, Mohammed Deif e Marwan Issa. Sinwar, in particolare, è considerato il boss supremo del gruppo, ne è decisore chiave nonché responsabile della linea politica da tenere. “Yahya Sinwar è il comandante della operazione ed è un uomo morto. La leadership militare e politica di Hamas, tutte le sue strutture sono attaccabili e condannate“, ha tuonato qualche settimana il portavoce militare israeliano Daniel Hagari. Settimana dopo settimana il cerchio attorno al fantasma di Gaza – così è soprannominato Sinwar – continua a stringersi sempre di più.
Palestinian media reports a senior Hamas leader identified as Abdel Fattah Maali has been killed by an Israeli airstrike in Gaza. Maali helped orchestrate Yahya Ayyash’s first car bomb. pic.twitter.com/CuZYSNHekV
— Alex Kennedy (@therealmindman) December 31, 2023