Giungono importanti conferme circa una svolta meteo che potrebbe interessare tutto il nostro Paese nei primi giorni di gennaio: sarà soprattutto durante il week-end dell’Epifania (6-7 gennaio) che potremmo assistere alla formazione di un ciclone mediterraneo con piogge, temporali e nevicate e un importante calo termico.
Qual è la tendenza
A dirlo sono gli esperti de Ilmeteo.it secondo gli ultimissimi aggiornamenti dei modelli matematici mondiali più affidabili. “Dentro la calza rischiamo, quindi, di trovare una sorpresa meteorologica dopo un lungo periodo mite e stabile. La causa va ricercata nell’arrivo dal Nord Europa di correnti d’aria di origine polare-marittima direttamente sui nostri mari, che favoriranno la formazione di un ciclone mediterraneo in grado di scatenare precipitazioni intense, anche sotto forma di temporale e violente raffiche di vento”, ha spiegato il meteorologo Mattia Gussoni.
Le aree più a rischio
Mancano ancora sette giorni, la cautela deve essere massima ma si può tracciare una linea con le aree maggiormente colpite dal maltempo: in base alla traiettoria del minimo di bassa pressione “sembrano essere le due Isole Maggiori e un po’ tutte le regioni del Centro-Sud, sottolinea l’esperto. Condizioni migliori al Nord grazie alla protezione offerta dall’arco alpino ma il calo termico sarà importante dopo tanti giorni con valori al di sopra delle medie del periodo. “Invitiamo alla prudenza ma i segnali dai modelli sono piuttosto concordi: il maltempo potrebbe tornare davvero a ruggire sul nostro Paese con tante piogge e temporali, nonché con un importante calo termico”.
Come inizia il nuovo anno
Soffermandoci sulla più stretta attualità, la situazione atmosferica sul nostro Paese vede tante nubi ma piuttosto innocue al Sud e sulla Sicilia e una debole perturbazione in arrivo al Nord da ovest. Sarà proprio il Nord-ovest a sperimentare piogge in pianura e nevicate sull’arco alpino al di sopra dei 1.400 metri. La perturbazione si sposterà gradualmente verso est interessando il Triveneto e le regioni centrali nella giornata del 1° gennaio 2024 per poi spostarsi tra Campania e Calabria tirrenica. Si tratterà di fenomeni deboli ma quel che basta per porre fine al dominio dell’anticiclone africano.
Le condizioni atmosferiche rimarranno tra l’incerto e il variabile anche nei giorni successivi con una nuova perturbazione atlantica, questa volta più forte della precedente, che tra il 2 e 3 gennaio colpirà le regioni centro-settentrionali con iogge e venti forti. “Le aree più colpite saranno quelle del versante tirrenico e tutto il comparto alpino e prealpino, con neve a partire dai 1000/1200 metri”, concludono gli esperti.