Quello che sta per aprirsi sarà un anno di grande importanza dal punto di vista politico e non solo. Dalla guerra in Ucraina al conflitto in Medio Oriente passando per le elezioni europee e quelle presidenziali negli Stati Uniti, ci aspetta un 2024 ricco di appuntamenti di assoluto rilievo. Lo sa bene Elly Schlein, il cui posto alla guida del Pd potrebbe essere messo in discussione se venisse confermata la tendenza negativa alle urne. Nello specifico il segretario dem teme uno scenario nero: sullo sfondo ci sono due tappe che faranno traballare la sua leadership.
Schlein via dal Pd? L’incubo Firenze
Il Partito democratico è sprofondato nel caos totale a Firenze, verso cui saranno puntati gli occhi in occasione delle elezioni amministrative che si terranno a giugno 2024. Nei giorni scorsi si è scatenato un terremoto politico in seguito alla decisione di balbettare sullo strumento delle primarie per scegliere il candidato sindaco in corsa: Cecilia Del Re, ex assessore all’Urbanistica, ha deciso di lasciare il Pd. Uno strappo a cui è seguito l’annuncio di un nuovo progetto per la città. La scelta di non rinnovare la tessera è stata dettata dalla consapevolezza di non potersi riconoscere nella gestione del Partito democratico cittadino.
La situazione che si è delineata lascia tutt’altro che tranquilla Schlein. Da settembre 2022 il centrodestra ha portato a casa una lunga serie di vittorie, mentre gli italiani hanno bocciato le proposte messe in campo da una sinistra divisa e ideologica. Se il fronte rosso dovesse perdere a Firenze sarebbe una sconfitta clamorosa che in maniera inevitabile spianerebbe la strada alle doverose riflessioni. Non a caso Matteo Renzi ha parlato dello scenario nero che grava sul segretario del Pd, avvertito su un eventuale risultato di disfatta.
Il leader di Italia Viva, intervistato da Quotidiano Nazionale, è andato dritto al punto e ha sganciato la bordata: “Se fossi Elly Schlein farei di tutto per non perdere Firenze. Perché se perde Firenze, il giorno dopo perde il Nazareno“. La previsione è chiarissima e non lascia spazio a libere interpretazioni: se i dem contribuiscono all’inciampo a Firenze fornendo un assist al centrodestra allora partirebbe il processo politico a Schlein. “Consegnare Firenze alla destra è possibile solo se Schlein fa alle comunali lo stesso errore che Letta ha fatto alle politiche, escludendoci. Se lo fa, significa che amano forme estreme di masochismo“, ha aggiunto Renzi.
L’incognita elezioni europee
Sempre a giugno Schlein dovrà fare i conti con un banco di prova. Anzi, il banco di prova. Alle elezioni europee si deciderà molto: la rotta dell’Ue, gli equilibri internazionali, il futuro del Partito democratico. La soglia psicologica del 20% fino a diversi mesi fa rappresentava una magra certezza a cui appigliarsi per salvare la faccia, ma allo stato attuale ha assunto i contorni di un traguardo assai ostico da raggiungere e per nulla scontato.
Tra elezioni amministrative a Firenze ed elezioni europee Schlein rischia grosso e si gioca (quasi) tutto. Sa benissimo che di fronte a un filotto di esiti negativi partirebbe a stretto giro un processo della minoranza interna, di chi fin da subito ha espresso forti dubbi sull’asse tutto a sinistra della nuova era del Pd. Riformisti e cattolici sono in sofferenza. Per Elly stanno per aprirsi le porte di un 2024 pieno di sfide su cui dovrà metterci la faccia: non saranno ammesse attenuanti.