L’ultimo attacco di un gruppo hacker russo, che un paio di settimane fa aveva colpito Westpole, un’azienda che eroga prestazioni a migliaia di pubbliche amministrazioni italiane, mettendo a rischio l’erogazione degli stipendi, è stato soltanto uno dei tantissimi cyber crimini che dà del filo da torcere alla polizia postale, più che mai sotto pressione in questo periodo di instabilità geopolitica in cui il dominio del cyberspazio ha assunto una valenza fondamentale, come dimostrano le offensive dei pirati informatici russi contro alcune realtà italiane, in segno di protesta contro la politica del nostro Paese, definita «russofoba».
Nell’anno appena concluso, secondo il report 2023 della postale, sono stati 11.930 gli attacchi rilevati a infrastrutture critiche, istituzioni, aziende e privati. Tanti, seppure in diminuzione del 7% rispetto al 2022. In calo anche le persone indagate (220 contro le 332 dello scorso anno) e gli alert diramati (-32%). È una lotta a tutto campo quella della polizia postale per la sicurezza del web, che comporta un monitoraggio costante su vari fronti, in primis quelli del terrorismo e della pedopornografia: nel 2023 sono stati visionati e analizzati 28.265 spazi web, 2.739 dei quali inseriti in black list e oscurati. A correre i maggiori pericoli sono soprattutto i più piccoli, in particolare quelli che hanno tra i 14 e i 17 anni, sempre più spesso vittime di ricatti tramite filmati o foto a contenuto sessuale, con effetti lesivi quali la vergogna e la frustrazione che si ingenera per la difficoltà di gestire la diffusione di certe immagini intime. Nel 2023 sono stati registrati 136 casi. In lieve calo anche gli episodi di adescamento on line, con vittime sempre più giovani, di età compresa tra i 10 e i 13 anni. La fascia dei preadolescenti è infatti quella che maggiormente ha avuto interazioni sessuali tecno-mediate: 206 rispetto ai 351 casi totali.
Aumentano le truffe on line (+6%) con 3.571 persone indagate, in particolare nel settore dell’e-commerce, e oltre 137 milioni di euro sottratti. Il report evidenzia l’intensificazione dell’attività di prevenzione attraverso il monitoraggio attivo della rete e un’articolata attività di contrasto alle attività predatorie online. Significativo incremento anche degli illeciti legati al fenomeno del falso trading online (3.360 i casi trattati), con l’aumento del numero di portali che propongono programmi speculativi, apparentemente redditizi e l’utilizzo di tecniche molto sofisticate per contattare le vittime. In questo caso la denuncia deve essere tempestiva, in modo che possano essere attivati i canali di cooperazione internazionale di polizia, con la richiesta del blocco urgente delle somme versate e l’effettuazione di accertamenti sui flussi finanziari, normalmente destinati all’estero. Aumentati del 15% i crimini finanziari sul web con tecniche come il phishing, consumate in danno di persone fisiche, PMI e grandi società. Nel 2023 sono stati sottratti così più di 40 milioni di euro.
PaTa