Si chiama Mengxiang, nome traducibile in italiano come “Sogno”, ed è considerata la nave da perforazione oceanica più avanzata del mondo. È stata sviluppata e realizzata in maniera autonoma dalla Cina e ha appena iniziato il suo primo viaggio di prova da Nansha, provincia del Guangzhou, segnando un importante passo in avanti di Pechino nella costruzione navale nonché nella capacità di esplorazione delle profondità marine ricche di risorse strategiche.
Il nuovo colosso cinese: cosa sappiamo della nave Mengxiang
La Cina ha effettuato il collaudo della nave da trivellazione oceanica in acque ultra-profonde Mengxiang il 22 dicembre, con l’obiettivo di rafforzare la capacità di esplorazione di giacimenti di petrolio e gas in acque profonde. Il mezzo in questione è in grado di raggiungere una profondità di trivellazione superiore ai 10mila metri sotto il livello del mare, e sarebbe in grado di operare con un’autonomia di 120 giorni consecutivi. La nave, che misura 179,8 metri di lunghezza e 32,8 metri di larghezza, pesa circa 33mila tonnellate e avrebbe un’autonomia di 15mila miglia nautiche.
Il collaudo della nave si inserisce nelle persistenti tensioni con le Filippine nel Mar Cinese Meridionale, che durante le ultime settimane hanno ventilato la possibilità di avviare nuovi progetti di esplorazione energetica nell’area. Pechino e Manila avevano rilanciato il dialogo sull’esplorazione congiunta dei giacimenti di petrolio e gas lo scorso marzo ma, stando al presidente filippino Ferdinand Marcos Jr., sono stati compiuti “pochissimi progressi” su questo fronte. Ricordiamo inoltre che La Cina rivendica quasi l’intero Mar Cinese Meridionale, un canale per oltre 3 trilioni di dollari di commercio marittimo annuale, comprese parti rivendicate da Filippine, Vietnam, Indonesia, Malesia e Brunei.
Il messaggio della Cina
Il China Geological Survey (CGS) del ministero delle Risorse Naturali ha fatto sapere che Mengxiang presenta una capacità di trivellazione oceanica “leader a livello mondiale” e che fornirà “un importante supporto per l’industrializzazione dell’esplorazione e dello sfruttamento degli idrati di gas naturale” dopo il suo completo completamento previsto nel 2024. La nave migliorerà ulteriormente l’indipendenza energetica della Cina e rafforzerà le missioni di perforazione oceanica del Paese. Non solo: le tecnologie chiave adottate dal mezzo, come il sistema gemello digitale, consentiranno una collaborazione più efficiente negli esperimenti scientifici e un migliore monitoraggio dell’intero processo di operazione di perforazione.
L’imbarcazione del Dragone, hanno spiegato i media cinesi, ospita anche il laboratorio di bordo più grande e completo del mondo – un’area totale di oltre 3.000 metri quadrati – dove possono essere condotti studi in nove campi, tra cui scienze marine, microbiologia e paleomagnetismo. Non è ancora noto se la nave da perforazione opererà nel Mar Cinese Meridionale. Certo è che, oltre ad altri potenziali compiti, questa unità verrà utilizzata dal Dragone per estrarre il gas idrato, che è un solido cristallino che assomiglia al ghiaccio ed è sovralimentato di metano. In tutto questo, il messaggio della Cina è chiaro: il gigante asiatico vuole consolidare un posto in prima fila sia per quanto riguarda l’approvvigionamento delle risorse in aree marittime oggetto di rivendicazioni incrociate, sia nell’ambito dello sviluppo navale.
China’s first domestically built drilling ship has been officially named “#Mengxiang” (Dream). She started her trial voyage on Dec 18, marking a step forward for the country’s exploration of deep-sea resources.#trialvoyage pic.twitter.com/FkpKtla0A2
— GBA Watch (@GBA_Watch) December 19, 2023