Torino Allegri e Mourinho si stimano. E si piacciono. Senza nasconderlo. Al punto che le parole pronunciate ieri, vigilia dell’odierno Juventus-Roma, dal tecnico bianconero potrebbero tranquillamente essere sovrapposte a quelle del portoghese: «Nel calcio conta il risultato, altrimenti i punti che ci stanno a fare? Se a qualcuno sta bene anche perdere, non è meglio o peggio di altri: è solo diverso». «La Juve è risultatista? Per me è una cosa positiva così il portoghese -. Difende tanto e bene, in contropiede è fortissima e ha fatto tanti punti da palla inattiva: gioca una volta alla settimana ed è in lotta per lo scudetto».
Fatte queste premesse, è possibile/probabile che lo spettacolo di stasera allo Stadium non sia indimenticabile, un po’ come accaduto in occasione dell’1-1 dello scorso campionato: partita bloccata e pochi fuochi d’artificio. «Dobbiamo tornare ad avere paura di prendere gol e tenere sempre alta la concentrazione così Allegri, un po’ scocciato dalle due reti subite contro Genoa e Frosinone -. La Roma è una squadra scorbutica ed è allenata benissimo: servirà pazienza, senza volere strafare». È un invito esplicito alla calma per la quale lo stesso Allegri viene spesso preso in giro (non solo) sui social: il suo calcio però è questo. «Sono soddisfatto del lavoro fatto finora. Dobbiamo tornare in Champions, l’anno scorso ce l’hanno proibito. Il futuro? Io alla società non ho detto niente, dobbiamo pensare solo a fare risultati, in un attimo cambiano tutte le opinioni». Verissimo. Come è vero che il tecnico livornese ha il contratto fino al 2025 e che, stando così le cose, difficilmente alla dirigenza verrà in mente di sostituirlo.
Di suo, invece, Mourinho ha fatto sapere che rimarrebbe volentieri oltre la scadenza di giugno ed è però probabile che molto dipenderà dall’accesso alla prossima Champions: «Per battere la Juve serviranno coraggio e personalità». Al resto si penserà più avanti. Oggi il dilemma riguarda Dybala (recuperato) titolare oppure no, mentre su Lukaku (un solo gol alla Juve allo Stadium, in campionato) dubbi non ce ne sono. Inevitabile la sfida a distanza con Vlahovic, che la Juve in estate avrebbe sacrificato volentieri per arrivare al belga: anche il serbo comincerà dal primo minuto, mentre Chiesa potrebbe cedere inizialmente il posto all’esuberante Yildiz.