È gravissimo Vittorio Emanuele Parsi, 62 anni, professore ordinario di Relazioni internazionali alla Cattolica e noto analista geopolitico. Si era sentito male mercoledì a Cortina d’Ampezzo, dove si trovava per la presentazione del suo ultimo libro. Lì aveva accusato dolori al petto molto forti ed era stato portato nell’ospedale Codivilla della perla delle Dolomiti. Le sue condizioni, apparse subito serie, si sono poi aggravate rendendo necessario il trasferimento dapprima all’ospedale di Belluno e poi in quello di Treviso, dove è stato operato d’urgenza. Ora è ricoverato in terapia intensiva in prognosi riservata.
Parsi è un professore molto stimato ed è un volto noto anche ai telespettatori per le sue analisi geopolitiche in molte trasmissioni di informazione. Viene spesso interpellato a proposito dell’invasione russa dell’Ucraina, per il quale è considerato un punto di riferimento. Parsi è specializzato nei processi di trasformazione dello scacchiere internazionale dopo la fine della Guerra Fredda, nella politica estera italiana e nella sicurezza in Medio Oriente. Collabora con diversi giornali, centri studi e università. Ha scritto numerosi libri come Titanic. Il naufragio dell’ordine liberale (Il Mulino, 2018), Vulnerabili. Come la pandemia sta cambiando la politica e il mondo (Piemme, 2021), Il posto della guerra. E il costo della libertà (Bompiani, 2022). L’ultimo suo volume, quello che avrebbe dovuto presentare a Cortina, è Madre Patria. Un’idea per una nazione di ofrani (Bompiani, 2023), in cui riflette su una parola, Patria, e sulla sua modernità, come «moltiplicatore di energie, abnegazione e spirito di sacrificio, in grado di creare quel senso di identità che è il solo punto di partenza possibile per aprirsi agli altri senza paura di esserne invasi e snaturati».
Parsi negli ultimi due anni si è distinto nei suoi interventi televisivi per essersi schierato decisamente dalla parte dell’Ucraina e del sostegno occidentale a Kiev, ciò che gli è valso numerosi attacchi social da parte di filo-putiniani. Commenti pesanti e volgari che non sono mancati nemmeno ieri alla notizia del suo malore, anche se per fortuna in numero molto limitato rispetto ai messaggi di solidarietà e sostegno. «Forza karma», ha scritto qualcuno, mentre un altro ha postato delle siringhe ricordando come Parsi si fosse schierato, all’epoca del Covid, apertamente in favore delle vaccinazioni.
Nato a Torino nel 1961, Parsi si è laureato in Scienze politiche all’Università Cattolica del Sacro Cuore nel 1986. Ha insegnato in molte università del mondo, è professore ordinario di Relazioni internazionali presso la Facoltà di Scienze politiche e sociali dell’Università Cattolica del Sacro Cuore di Milano, dove insegna anche Studi strategici ed è docente presso la Facoltà di Economia all’Università della Svizzera italiana (USI) a Lugano. Fa parte del gruppo di riflessione e indirizzo strategico del ministero degli affari Esteri. È inoltre membro fondatore della Società per lo studio della democrazia (SSD) e insegna presso la scuola di formazione della presidenza del consiglio dei ministri. Fa parte del comitato scientifico di Confindustria, ed è membro della Fondazione Italia-USA. Grande appassionato di rugby, ha giocato fino a poco tempo fa nella squadra «old» del Rugby Monza (di cui è stato anche presidente) come terza linea.