È di sicuro il vino più celebre del pianeta. Parliamo dello Champagne, icona di classe e di un certo stile di vita. Decisamente caro, non a caso lo si accosta spesso a cibi rinomati, come ostriche e caviale. Non è detto però che, almeno in questi giorni di festa, non ci si possa concedere un brindisi con le bollicine francesi, per aggiungere un tocco “charmant” al cenone di fine anno, o al pranzo di Capodanno. Vediamo allora quali sono gli champagne più “abbordabili” e validi allo stesso tempo, considerando la fascia di prezzo 25 – 50 euro. Non prima, però, di aver conosciuto meglio l’antagonista d’oltralpe dei nostri spumanti.
Come nasce e storia dello Champagne
Iniziamo col dire che questo vino prende il nome dalla provincia storica della Champagne, situata nella regione francese del Grande Est, dove è prodotto. I primi tentativi di produzione di vino nella regione risalgono all’epoca romana, ma la vera affermazione dello Champagne come bevanda distintiva avviene nel Medioevo. Le prime lodi sui vini di questa zona risalgono all’insediamento nella cattedrale di Reims del vescovo Rémi. Si narra che dopo aver battezzato Clodoveo, primo re di Francia, nel Natale del 496, Rémi, gli offrì una botte di vino che avrebbe assicurato al suo esercito le vittorie finché ne avesse bevuto.
Durante il XVII secolo, i monaci benedettini nella regione della Champagne iniziarono a migliorare le tecniche di vinificazione. In particolare fu Dom Pierre Pérignon, cantiniere nell’abbazia di Hautvillers nel 1668, a contribuire in maniera fondamentale allo sviluppo dello Champagne. Sebbene non ne sia stato l’inventore, si attribuisce a lui il merito di aver perfezionato il processo di produzione, tanto che tutt’oggi uno dei più celebri Champagne porta il suo nome. Elementi fondamentali per l’evoluzione di questo vino furono l’introduzione dell’imbottigliamento e del tappo in sughero per la chiusura ermetica della bottiglia.
Popolarità internazionale e regolamentazione
Nel XVIII secolo, lo Champagne iniziò ad acquisire popolarità al di fuori della Francia. La casa produttrice Veuve Clicquot, fondata nel 1772, contribuì notevolmente al suo sviluppo e diffusione. Con l’apertura dei mercati internazionali, lo Champagne diviene una bevanda di lusso apprezzata in tutto il mondo. Nel corso del XIX e XX secolo, consolida la sua posizione come simbolo di celebrazione e stile di vita lussuoso. I marchi più famosi, come Moët & Chandon, Perrier-Jouët e Bollinger, emergono e continuano a definire gli standard di qualità. Nel 1927, la denominazione “Champagne” viene protetta e regolamentata per legge, riservando il termine esclusivamente per i vini prodotti nella regione omonima, in conformità con specifiche regole di produzione. Questa regolamentazione è stata essenziale per mantenere gli standard di qualità e proteggere la reputazione dello Champagne.
Caratteristiche e vinificazione
Rispetto agli altri grandi vini, lo Champagne presenta alcune caratteristiche particolari. A cominciare dalla vendemmia, effettuata manualmente: il disciplinare vieta infatti l’uso di macchine vendemmiatrici, poiché è fondamentale che l’uva arrivi al corretto grado di maturazione e completamente integra alla pigiatura. I principali vitigni autorizzati sono chardonnay, pinot noir, pinot meunier. Gli altri vitigni autorizzati, che rappresentano meno dello 0,3% sono arbanne, petit meslier, pinot blanc e pinot gris.
Lo Champagne viene prodotto secondo il metodo champenoise, definizione utilizzabile solo per i vini spumanti con metodo della rifermentazione in bottiglia, prodotti nella regione della Champagne; nel resto del mondo, dunque anche le altre zone della Francia, tale procedimento è denominato “metodo della rifermentazione in bottiglia” o “metodo tradizionale” o, ancora, “metodo classico”.
Il metodo champenoise consiste principalmente in una doppia fermentazione: la prima del mosto, nel tino, la seconda del vino, risultato della prima fermentazione, in bottiglia. Il processo di vinificazione prevede numerose fasi e che vengano lavorati, come detto, solo grappoli interi. Per questo motivo, le uve vengono raccolte manualmente in maniera selettiva, scegliendo cioè solo i grappoli che hanno raggiunto la giusta maturazione, e trasportate ai centri di pressatura cercando di mantenere il più possibile gli acini integri. La resa in mosto deve essere bassa.
La legislazione prevede che da 4.000 chilogrammi di uva sia possibile ricavare 25,50 ettolitri di mosto, a sua volta frazionato in 20,50 ettolitri di cuvée (cioè miscela o assemblaggio di vini diversi), e i successivi 5 ettolitri della cosiddetta taille. Successivamente alla spremitura, che deve essere dolce e graduale, ha inizio il processo di fermentazione. Tra l’imbottigliamento e la commercializzazione, è previsto poi un periodo minimo di 15 mesi, di cui 12 obbligatori sui lieviti e 3 per i millesimati. Per i grandi champagne, però, la durata può essere ancora più lunga.
I “magnifici 10”
Posto che, da quello che abbiamo avuto modo di rilevare, i marchi più diffusi nei supermercati sono Moët & Chandon, Pommery e Veuve Cliquot, le cui bottiglie raramente si trovano a meno di 40 euro, nel redigere quello che, più che una classifica, è un elenco riferito agli Champagne compresi nella fascia di prezzo 25 – 50 euro, abbiamo cercato di tracciare un quadro più vario possibile. L’indicazione del prezzo si intende di massima e potrebbe essere soggetta a variazioni a seconda del circuito di vendita.
Fra i 25 e i 40 euro
Champagne Brut – H. Blin: da uve pinot meunier e chardonnay, con note fresche di frutta bianca (mela, pera) e frutta gialla (pesca, albicocca). Bottiglia 75 cl, da 25,10 euro.
Heidsieck & Co Monopole Gold Top Champagne Brut: da uve pinot noir, chardonnay, con sentori di frutta secca, miele e pan di zenzero. Bottiglia 75 cl da 29,70 euro.
Champagne Grand Cru – Bernard Remy: da uve chardonnay in purezza, presenta una fresca carica di aromi. Bottiglia 75 cl da 32,50 euro.
Champagne Pommery Brut: miscela uguale ai tre principali vitigni dello Champagne, profumo di agrumi e fiori bianchi, con note di frutti di bosco. Bottiglia 75cl da 37,30 euro.
Champagne Terroirs d’Ecueil Extra Brut Lacourte Godbillon: da uve pinot noir e chardonnay, aromi di mandorla dolce e brioche, con note di frutti maturi bianchi. Bottiglia 75 cl da 40 euro.
Fra i 40 e i 50 euro
Champagne Brut “La Cuvée” – Laurent-Perrier: da uve chardonnay, pinot nero, pinot meunier, con note fruttate e agrumate, arricchite da rimandi alla crosta di pane, lieviti, pasticceria, burro. Bottiglia 75 cl, da 42,50 euro
Champagne Brut “Réserve Impériale” – Moët & Chandon: da uve pinot nero, pinot meunier, chardonnay, note di mela verde, agrumi, fiori bianchi, uniti a una decisa traccia minerale. Bottiglia 75 cl da 43,00 euro
Pommery Champagne Brut Rosé Royal: assemblaggio di vino rosso a base pinot nero con diversi vini bianchi, a base chardonnay, affinati sui lieviti per 36 mesi. Sentori di frutti rossi. Bottiglia 75 cl da 44,60 euro
Champagne Brut Nature Grand Cru Blanc de Blancs – Lombard: da uve chardonnay 100%; note di mela gialla e delicate note vegetali, con richiami alla crosta di pane e sfumature minerali. Bottiglia 75 cl da 46,50 euro
Champagne Brut Yellow Label – Veuve Clicquot: da uve pinot nero, pinot meunier, chardonnay, con note fruttate arricchite da sentori di brioche e vaniglia. Bottiglia 75 cl da 47,00 euro.