Quando pensiamo ai cosiddetti “film cult” pensiamo sempre a lungometraggi stranieri, soprattutto statunitensi. Ma la realtà è che anche la cinematografia italiana è piena di film diventati iconici, che tornano a intervalli più o meno regolari nei palinsesti dei canali in chiaro del digitale terrestre. Tra questi film rientra sicuramente anche Il ragazzo di campagna, pellicola diretta da Castellano e Pipolo e uscita in sala nell’ormai lontano 1984 e che va in onda questa sera alle 21.30 su Rete 4.
Il ragazzo di campagna, la trama
Artemio (Renato Pozzetto) è un uomo che vive in campagna, in un paese isolato in cui l’unica attrazione è il passaggio del treno nella ferrovia poco distante. Nonostante la campagna abbia i suoi lati positivi, Artemio decide di punto in bianco di voler provare il grande salto e trasferirsi nella grande città vicina, dove spera di potersi costruire un futuro migliore rispetto a quello che lo vuole sposato a una donna che non ama (Sandra Ambrosini). L’impatto con la metropoli, però, non è di certo dei più esaltanti e tra le difficoltà a trovare un buon lavoro o un alloggio decente, Artemio si lascia distrarre soprattutto dalla bella Angela (Donna Osterbuhr) , per cui perde la testa.
Tutte le curiosità dietro il film
Un successo… stroncato
Come si legge sulle critiche riportate da Coming Soon, Il ragazzo di campagna non venne accolto con particolare favore da parte della critica nostrana. Gli esperti del settore, infatti, definirono il film con Renato Pozzetto come un film debole, senza spina dorsale, che giocava su un archetipo alquanto vetusto – la contrapposizione tra città e campagna – che non aveva presa sul pubblico degli anni Ottanta, che invece era in continuo mutamento e trasformazione. Nonostante le stroncature iniziali, però, Il ragazzo di campagna continuò a registrare numerosi consensi da parte di un pubblico sempre più vasto, che dimostrò di apprezzare la strana comicità borghese di Renato Pozzetto.
Una parte per Enrico Montesano
Ad oggi sarebbe impossibile immaginare il film di Castellano e Pipolo senza il suo protagonista-simbolo. Ma in verità, all’inizio, la parte del protagonista sarebbe dovuta andare a Enrico Montesano, che per origini e radici era all’opposto rispetto a Pozzetto. Montesano, però, fu costretto a rifiutare il ruolo, dal momento che all’epoca era impegnato sul set de I due carabinieri, film cult che lo vedeva lavorare al fianco di Carlo Verdone. Solo dopo, stando a quello che si legge su Cultura Pop, la produzione scelse di “assumere” Renato Pozzetto.
Beato te, Contadino
Il ragazzo di campagna si apre e si chiude con lo stesso brano della colonna sonora. Tale brano porta il titolo di Beato te, Contadino e venne eseguito da Patrizia Tapparelli. La cantante tornerà a collaborare con Renato Pozzetto anche in È arrivato mio fratello.
Le location del film
Sebbene molte scene de Il ragazzo di campagna siano state girate in interni e il paese di Artemio è in realtà frutto di un’invenzione, non mancano i luoghi reali dove i fan possono recarsi per vedere le vere location della pellicola. La casa del protagonista, ad esempio, si trova a Molino d’Isella, a Gambolò, in Lomellina. Gran parte delle riprese, però, si sono svolte in realtà a Pavia. Fino al 2019, inoltre, si organizzavano dei veri e propri tour e dei raduni per partecipare alla cosiddetta “scena del treno”, in cui i turisti si fermano davvero a ricreare la scena in cui gli abitanti del paese si fermano a guardare il treno passare. Alcune riprese, infine, si sono svolte anche a Cinecittà.
Il mini appartamento di Renato Pozzetto
Una delle scene più famose del film è quella in cui il personaggio interpretato da Renato Pozzetto si trova a vivere nel suo micro-appartamento cittadino, dove il letto è nascosto nel muro e dove ogni cosa diventa funzionale, seppure in uno spazio minuscolo. Forse non tutti sanno che quell’appartamento esiste davvero e si trova a Londra, stando a quanto si legge su Varese News. Il costo? Circa 280 mila euro per quattro metri quadrati con vista sui grandi magazzini Harrod’s. La scena del monolocale è anche una delle più “ricordate” perché Renato Pozzetto sfoggia quello che poi sarà il suo ritornello per decenni, il taaaac!