Nelle 80 pagine di ordinanza di custodia cautelare firmata dal gip di Roma Francesca Ciranna viene ricostruito, attraverso le intercettazioni ambientali e telefoniche, quello che secondo i pm romani sarebbe stato lo «schema corruttivo» messo in atto da Tommaso Verdini, figlio dell’ex senatore Denis – entrambi indagati – e il socio Fabio Pileri per far ottenere commesse Anas a imprenditori da loro segnalati, in cambio di denaro. Quello che gli imprenditori – Antonio Veneziano, Stefano Chicchiani, e Angelo Ciccotto – avrebbero, secondo l’accusa, versato alla società Inver srl, di Verdini jr e Pileri, tramite consulenze ritenute «fittizie». Per i pm, che contestano anche 500 mila euro in contanti, queste sarebbero servite solo per avere una «corsia preferenziale in Anas», quella cioè «su cui potevano contare Verdini e Pileri». Sarebbe stata questa «l’unica e vera causale illecita dei rapporti di consulenza con gli imprenditori», si legge nel provvedimento. I riferimenti in Anas dei Verdini e di Pileri sarebbero stati Paolo Veneri e Luca Cedrone, rispettivamente all’epoca dei fatti, dirigente e funzionario della Direzione Appalti e Acquisti di Anas. Tra gli indagati anche Domenico Petruzzelli, responsabile della struttura Assetti Infrastrutturale Rete.
Secondo i magistrati Veneri e Cedrone avrebbero asservito le loro funzioni fornendo informazioni riservate sugli appalti e favorendo gli imprenditori nell’aggiudicazione. Tutto in cambio di raccomandazioni in sedi politiche ed istituzionali «per la conferma in posizioni apicali di Anas o comunque la ricollocazione in ruoli apicali ben remunerati». Per i magistrati i Verdini avrebbero promosso le carriere dei dirigenti presso Federico Freni, sottosegretario al Mef, Massimo Bruno, Chief Corporate Affair Officer di Ferrovie dello Stato, e Diego Giacchetti, neo direttore delle risorse umane e gestione del personale di Anas, tutti estranei all’indagine. Tra le intercettazioni citate ce n’è una in cui Verdini jr riporta una conversazione avuta con un suo legale rispetto alle criticità delle attività della Inver: «Un dirigente è evidente che ci tratta il cliente meglio, perché sa che possiamo dargli una manoquesta qui mi ha detto (il legale ndr) è la parte più rischiosa devi distinguerla fortemente e gestirla in maniera questa roba qua è un po’ borderline». Secondo i pm in queste parole c’è la «consapevolezza della natura illecita» dell’attività.
«Nessuno di noi ha promesso di far fare carriera in cambio di eh…però delle volte devi fare così. Perché diventa quasi sottinteso che gli diamo una copertura di un certo tipo dice devi imparare a gestirla in modo che non ti possano attaccare», continua Verdini. Il ruolo del padre Denis, per gli inquirenti, sarebbe stato quello di «stratega» e «socio di fatto» della società Inver: «Decide la sua strategia in virtù del suo peso politico e dei suoi rapporti con il sottosegretario Freni (nella foto) e con Bruno che incontra presso l’abitazione o il ristorante del figlio, assicura sponde o appoggi istituzionali».
Prima di un incontro con Verdini jr e Pileri, Cedrone chiede di usare il disturbatore di frequenze Jammer, e dice di aver lasciato il telefono in bagno. Il gip parla di «grande spregiudicatezza», e di un «attuale pericolo di reiterazione del reato». Per questo sono scattati i domiciliari.