Nessuna sorpresa alla Camera dei deputati: dopo il via libera al Senato, è arrivata la fumata bianca sulla manovra anche a Palazzo Montecitorio. La legge di bilancio firmata dal governo guidato da Giorgia Meloni ha ottenuto l’ok senza modifiche con 200 sì, 112 no e 3 astenuti. Valore di 28 miliardi di euro – deficit aumentato di 15,7 miliardi – per un testo che consta di 190 articoli con misure che spaziano dal lavoro alle pensioni, passando per l’energia e la sanità, fino alla casa e al turismo.
La misura principale della manovra riguarda il taglio del cuneo fiscale: la proroga per il 2024 vale 10 miliardi. Già in vigore dallo scorso luglio – 6 punti in meno per i redditi fino a 35 mila euro e 7 per quelli fino a 25 mila – il taglio non verrà applicato alle tredicesime. Ricordiamo che ieri in Consiglio dei ministri è stata approvata la riduzione da quattro a tre delle aliquote Irpef con l’accorpamento dei primi due scaglioni: in questo modo l’effetto di cuneo ed Irpef irrobustirà le buste paga dei dipendenti fino 1.298 euro all’anno.
Tra le misure più chiacchierate delle ultime settimane, il superbonus non entra nella manovra e nemmeno nel decreto che contiene la riforma fiscale. Il bonus edilizio al 110 per cento finirà in un apposito dl che avrà come linee guida l’intesa raggiunta nel corso del summit convocato giovedì e con protagonisti il sottosegretario Mantovano, il vicepremier Tajani e il ministro dell’Economia Giorgetti. Per quanto concerne le pensioni, si torna a Quota 103: secondo le stime, consentirà la pensione anticipata a 17mila persone nel 2024. Entrando nel dettaglio dei numeri, l’assegno sarà ricalcolato con il metodo contributivo e avrà un tetto massimo mensile di circa 2.250 euro. Ok all’Ape sociale (il requisito sale a 63 anni e 5 mesi) e ad Opzione donna (età minima sale a 61 anni, con uno sconto di un anno per figlio fino a un massimo di due). Via libera anche la modifica del contestato taglio alle pensioni del personale sanitario, degli enti locali, degli uffici giudiziari e dei maestri.
Nella manova riflettori accesi anche sulla casa. Il governo ha disposto il rialzo della cedolare sugli affitti brevi al 26 per cento, ad eccezione del primo immobile in locazione, mentre le famiglie numerose avranno la priorità per l’accesso al Fondo mutui prima casa. Focus anche sul Ponte sullo stretto, con la rimodulazione dei fondi stanziati – 11,6 miliardi al 2032 – con una riduzione degli oneri a carico dello Stato per 2,3 miliardi, recuperati dal Fondo di sviluppo e coesione. Un’altra novità riguarda i contratti del pubblico impiego e delle forze dell’ordine: nella manovra sono previsti 8 miliardi in due anni per il rinnovo della Pa e altri 100 milioni per coprire l’accordo sindacale sui contratti delle forze di sicurezza.
La manovra conferma il rinvio a luglio del 2024 dell’entrata in vigore di plastic e sugar tax, mentre sono stati destinati 40 milioni di euro a misure contro la violenza sulle donne. Sale infine dal 5% al 10% l’Iva sui pannolini, così come per il latte in polvere e gli assorbenti femminili. Prorogata fino a febbraio anche l’Iva al 10% sui pellet. Ridotto il canone Rai in bolletta – passa da 90 a 70 euro – mentre sul versante dell’istruzione vengono incrementate con 36 milioni le risorse per l’erogazione delle borse di studio per gli studenti. Ok anche al Fondo per l’Erasmus italiano con un investimento totale di 10 milioni. Nessuna sorpresa per la carta “Dedicata a te”, destinata all’acquisto di beni alimentari di prima necessità: stanziati 600 milioni di euro per il 2024, 100 in più rispetto al 2023. Nella legge di bilancio è stato inserito l’aumento del buono per gli asili nido, pubblici e privati, e per forme di supporto domiciliare per bambini con meno di tre anni di età affetti da gravi patologie croniche.