La premeditazione, la confessione, la perizia. Parte il processo per l’omicidio di Giulia

La premeditazione, la confessione, la perizia. Parte il processo per l’omicidio di Giulia

Il 18 gennaio 2024 inizierà il processo per l’omicidio di Giulia Tramontano. Alla sbarra il fidanzato, Alessandro Impagnatiello, che ha confessato il crimine, ma sul quale pesano gli interrogativi delle aggravanti o delle attenuanti. Tutto sarà stabilito in sede processuale e forse la difesa del barman, rappresentato dalle legali Giulia Geradini e Samanta Barbaglia, punterà alla perizia psichiatrica, come riporta il Corriere della Sera.

Sono trascorsi 236 giorni dall’omicidio di Giulia: era il 27 maggio 2023 quando fu denunciata a Senago la scomparsa della donna, che la famiglia subito ritenne non poter essere un allontanamento volontario. Giulia, incinta al settimo mese di un bimbo che avrebbe chiamato Thiago, sarebbe infatti già morta, colpita più volte dal fidanzato che, stando alle ipotesi degli inquirenti, l’avrebbe uccisa perché impegnato in una relazione parallela.

La presidente di corte d’assise sarà Antonella Bertoja, già giudice nella vicenda processuale relativa all’omicidio di Yara Gambirasio, mentre procuratrice aggiunta è Letizia Mannella e pm Alessia Mantegazzo. L’accusa contestata dalla procura è omicidio aggravato dai futili motivi, dalla crudeltà, dal vincolo della convivenza e dalla premeditazione. Un’accusa che potrebbe costare l’ergastolo a Impagnatiello.

Che, dalla sua, potrebbe avere un asso nella manica, ovvero le sue legali potrebbero chiedere per lui una perizia psichiatrica per valutare la capacità di intendere e volere al momento del delitto: non ci sono precedenti di malattie mentali o terapie conclamate, tuttavia l’uomo, detenuto a San Vittore ha ricevuto in carcere, la visita di un consulente psichiatrico.

Per quanto riguarda la presunta premeditazione, ci sono delle ricerche effettuate su Internet da Impagnatiello: l’uomo aveva cercato come eliminare le bruciature dalla vasca da bagno, dove avrebbe cercato in prima battuta di distruggere il corpo di Giulia, prima di nasconderlo nei pressi di un box auto. C’è poi l’acquisto del cloroformio e il fatto che Impagnatiello avrebbe esposto la compagna al veleno per topi. Quest’ultimo dettaglio però, al momento, non è indicativo di un avvelenamento e di un tentato omicidio, ma forse l’uomo avrebbe cercato di procurare un aborto a Giulia, e quindi non sarebbe necessariamente una prova di premeditazione. Tuttavia cloroformio e veleno non sarebbero stati citati nella confessione del killer. Tanto da suggerire agli inquirenti che anche l’altra donna con cui aveva una relazione avrebbe rischiato la vita.

Quest’ultima sarà probabilmente sui banchi dei testimoni per un’udienza protetta, così come ci dovrebbero essere i carabinieri che hanno svolto le indagini e i famigliari di Giulia, in testa la sorella Chiara Tramontano. I testimoni saranno annunciati nel corso di questa prima udienza.

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