Il tribunale di Roma ha condannato otto esponenti del clan Casamonica con l’accusa di associazione a delinquere di stampo mafioso nell’ambito dell’inchiesta “Noi proteggiamo Roma”. Le pene oscillano tra i venticinque e i diciassette anni, per un totale di oltre ottant’anni di carcere. Tra i reati contestati a vario titolo agli imputati dal pm Edoardo De Santis, ci sono quelli di usura ed estorsione. A novembre la Cassazione aveva già riconosciuto il 416 bis nei confronti di altri quattro membri della cricca criminale.
Le condanne
I giudici della prima sezione penale hanno condannato, fra gli altri, Ferruccio Casamonica a 25 anni, Gelsomina Di Silvio a diciotto anni e due mesi e Giuseppe Casamonica a diciassette anni. Tre le assoluzioni, tra cui quella di Emanuele Scaramuzzo, così come chiesto dal pm De Santis. Stralciata per motivi di salute, invece, la posizione di Raffaele Casamonica. “In una sentenza con condanne esemplari è ancora più importante il risultato di essere riusciti a chiarire la specifica posizione dimostrando l’estraneità del nostro assistito ai fatti contestati” affermano i difensori di Scaramuzzo, gli avvocati Salvatore e Federico Sciullo.
L’operazione “Noi proteggiamo Roma”
L’inchiesta, condotta dalla Direzione distrettuale antimafia di Roma, nel 2020 aveva portato all’operazione “Noi proteggiamo Roma” con una ventina di arresti. Dalle indagini erano emerse attività di usura ed estorsione da parte del clan. In un’intercettazione, poi finita agli atti, si diceva: “Devono fare entrare organizzazioni forti a Roma, ecco perché ci vogliono distruggere a noi. La camorra e la ‘ndragheta. Gli dà fastidio perché noi proteggiamo Roma“.
La sentenza della Cassazione
Con la sentenza dello scorso 24 novembre la Cassazione ha confermato il reato di associazione a delinquere nei confronti di quattro esponenti del clan, già condannati in primo e secondo grado con rito abbreviato nell’ambito della medesima inchiesta. “La conferma dell’accusa di associazione a delinquere di stampo mafioso da parte della Cassazione nei confronti dei Casamonica rappresenta una vittoria dello Stato e dei suoi uomini – aveva commentato la presidente della Commissione antimafia Chiara Colosimo – A Roma la mafia c’è, con le cosiddette piccole o nuove mafie e le mafie tradizionali. Noi risponderemo colpo su colpo, mettendo in campo tutti gli strumenti necessari per vincere questa battaglia contro il crimine organizzato“.