Tour di-vini, tra natura, arte e amore per la terra

Tour di-vini, tra natura, arte e amore per la terra

Una degustazione di vini, dopo una passeggiata tra i vigneti tinti di rosso dall’autunno o di bianco dall’inverno, è un’esperienza che entra nel cuore e resta nella memoria. Unisce il contatto con la natura alla scoperta del territorio, solleticando piaceri e sensi. E diventa lo spunto in assoluto preferito per fuoriporta, weekend e vacanze a tema. Secondo una ricerca di Booking.com, oltre la metà (il 62%) dei viaggiatori è affascinata dalla storia delle specialità enogastronomiche dei luoghi che visita. Una tendenza destinata a salire: il 93% dichiara che nel 2024 vorrebbe provare più prodotti locali, vino in primis. E potrebbe scoprire che in Lombardia sono circa 30mila gli ettari coltivati a vigneto. Muovono il paesaggio, salendo sulle pendici dei monti e scivolando per i colli. Dalla Valtellina all’Oltrepò pavese, passando per la Franciacorta e spingendosi, da un lato, verso le tenute padane di San Colombano e, dall’altro, sulle sponde del Garda, non si contano le vigne, le cantine e le etichette lombarde.

Pavia

Appena inaugurati nel cuore della Franciacorta, a Erbusco, gli spazi Ca’ del Bosco, dove arte e vino si fondono in un tour di-vino. Dalla cantina si imbocca un caveau illuminato. Pareti di bottiglie accompagnano alla Prestige Immersion, un’installazione a forma di bottiglia capovolta realizzata con 33mila bottiglie di Cuvée Prestige. La scenografia, dell’artista Andre Guidot, è a dir poco d’impatto. A impreziosirla, la degustazione finale.

Sul Garda, invece, il wine resort Conti Thun apre un ventaglio di esperienze doc. Da picnic in vigneto a cene in barricaia, a yoga tra i filari. Mentre è tra castelli e palazzi che si brinda in Valtellina, dove le vigne crescono in arditi terrazzamenti e il sole splende su viti di Nebbiolo (o Chiavennasca). Da queste parti nascono anche l’Inferno, il Grumello, il Sassella e il bestseller Sforzato. Nella bergamasca Valcalepio si sorseggia un’altra specialità: il Moscato di Scanzo, la più piccola Docg d’Italia. Da Milano e Lodi, tra sentieri e agriturismi, si entra nel regno del San Colombano, unica etichetta con denominazione d’origine controllata già nel 1984.

Chiude l’eno-carosello lombardo, l’Oltrepò pavese. Terra di grappoli e castelli, con Pinot Nero, Riesling e Moscato brinda all’ottima annata.

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