Giusy, travolta e uccisa con l’auto 6 mesi fa. “Il killer è ancora libero”

Giusy, travolta e uccisa con l'auto 6 mesi fa. "Il killer è ancora libero"

Giusy deve avere giustizia“. A dirlo sono gli amici di Giuseppina Caliandro – per tutti Giusy – la 41enne di Tradate (Varese) travolta e schiacciata contro il muro con l’auto a pochi passi dalla sua abitazione lo scorso luglio. Il presunto assassino, in fuga da sei mesi, è indagato con l’ipotesi di omicidio volontario. “Pensare che l’assassino non sia ancora stato arrestato – dice a Il Giorno Franca Oman, ex dirigente della squadra di calcio femminile in cui la vittima aveva militato per qualche tempo – aggiunge rabbia al dolore per la terribile morte di Giusy. Fa davvero male sapere che possa girare ancora libero, è davvero un’ingiustizia nei confronti di Giusy, una persona buona, generosa“.

L’omicidio

La sera del primo luglio 2023 Giusy stava rientrando a casa, a Gemonio (Varese), quando è stata scaraventata contro un muro e uccisa da un’auto alla cui guida c’era un uomo che conosceva. Secondo il racconto di alcuni testimoni, la donna sarebbe scesa dalla macchina del presunto assassino urlando, probabilmente perché avevano avuto un litigio. La vettura incriminata, su cui erano impressi i segni del violento impatto, è stata ritrovata dopo pochi giorni dai carabinieri. Mentre il killer, forse uno straniero, ha fatto perdere ogni traccia. Gli investigatori ipotizzano che sia fuggito all’estero.

Il dolore dei genitori

Da quella tragica sera d’estate non c’è pace per i genitori Giusy. “Li vedo spesso, – continua Franca Oman –sono due persone affrante, piegate dal dolore che si legge nei loro occhi, una situazione straziante, mi fermo a parlare, ci conosciamo da tempo, il pensiero è uno solo, per la figlia“. L’unico conforto è il cagnolino della figlia, Zoe, che vive con loro da sei mesi. “Quando incontro i genitori avverto il loro grande dolore, – conclude Oman – non posso non pensare con loro a Giusy, al male che ha ricevuto, e mi assale la rabbia unita allo sconforto perché chi l’ha uccisa è ancora impunito“.

Gli amici di Giusy: “Vogliamo giustizia”

Intanto continuano gli appelli di familiari e conoscenti di Giusy. A Tradate, il paese d’origine della 41enne, nessuno riesce a darsi pace. “È ancora libero – dicono alcuni amici della donna riferendosi all’omicida –mentre Giusy da sei mesi non c’è più, una sola cosa aspettiamo, da quella maledetta sera, che chi l’ha uccisa sia finalmente arrestato e paghi per ciò che ha fatto. Solo saperlo finalmente in carcere potrà alleggerire il nostro dolore, Giusy deve avere giustizia“.

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