Inter tra fuga e botti

Inter tra fuga e botti

Chi sta meglio? L’Inter di Inzaghi o l’Inter di Zhang? Sono due Inter, ben diverse nei fatti: inutile nascondersi. Risposta banale, penserà qualcuno: sta meglio l’Inter di Inzaghi, che oggi ha la chance per diventare campione d’Inverno e mettere la vela, visto che siamo a Genova, dritta verso lo scudetto. Lo scudetto della seconda stella, quello che potrebbe sconvolgere il mondo nerazzurro. Ci sono, infatti, un paio di idee che penzolano sulla capoccia di questa Milano calcistica. Magari l’Inter passerà ad un nuovo padrone se Zhang non troverà danari per rifinanziare il poderoso debito con Oaktree, quello più di ogni altro, e non è così facile come dirlo: il club costa troppo, rifinanziare anche di più, un fondo non si prenderà mai il rischio di non rientrare dei danari spesi. Salvo smobilitare la squadra vendendo i pezzi forti. Ma qui si parla di acquisire Buchanan, che non è male, ed anche Zielinski che vale solo d’ingaggio un investimento triennale da 30 milioni. Marotta, poi, penserà a vendere Dumfries per far cassa e qualche altro in eccedenza per risparmiare.

E se salutasse anche Inzaghi, il tecnico che ha riportato la squadra ad una finale Champions? Vincendo lo scudetto cosa chiedergli e chiedersi di più? Lo pensano pure gli amici dei tempi laziali: il buon Simone potrebbe ringraziare, così da lasciar il palato dolce del buon ricordo. Non è a Genova che si faranno i destini dell’Inter, però meglio dare un indirizzo chiaro. Ci sono le condizioni per farlo: stavolta sarà l’Inter a giocare prima della Juve, dopo averne subito la pressione al contrario. E la gente di Allegri dovrà inseguire a inizio partita da un eventuale meno 7. I numeri scavano pensieri nelle teste. L’Inter godrà dell’alleanza di vecchi amici: Mou, Lukaku e Dybala che vogliono far la festa ai bianconeri. I primi due hanno pure indossato la maglia, il terzo è stato il sogno svanito di Marotta. Niente di meglio per sperare in qualche favore.

Poi, certo, c’è il Genoa che, in casa, rende dura la vita ed ha in Gudmunsson l’ultimo profeta, in Retegui un goleador che pure l’Inter aveva adocchiato: da tre mesi non perde a Marassi, l’ultima volta ha sbattuto la faccia contro il Milan. Nel conto con le grandi o presunte tali ci sono le sconfitte con Milan e Fiorentina, i pari con Napoli e Juve, il successo con la Roma. C’è da diffidare. Infine l’Inter dovrà far conto con se stessa. Senza Dimarco e soprattutto Lautaro come funzionerà l’attacco? Il bel Thuram (dal punto di vista calcistico) per esempio deve sfatare un tabù: quello di saper segnare anche senza il compagno cannoniere. Finora non ce l’ha fatta in 337 minuti. Basterà un altro tacco di Arnautovic a svegliarlo? Ancora una volta qui si fa l’Inter o si dorme.

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