Praga, orrore senza fine: il killer dell’università aveva già ucciso un neonato

Praga, orrore senza fine: il killer dell'università aveva già ucciso un neonato

David Kozak non si è macchiato solo della strage compiuta alla Charles University di Praga lo scorso 22 dicembre, bilancio di 14 vittime. Prima di entrare in azione nel celebre ateneo ceco e di suicidarsi lo studente di 24 anni ha confessato di aver già ucciso un uomo di 32 anni e la figlia neonata nei boschi di Klanovice appena una settimana prima. L’indiscrezione era già circolata subito dopo l’attentato e ora trova la conferma di un portavoce della polizia ceca al giornale Denik N.

Secondo quanto confermato dalle autorità di Praga, la polizia ha trovato un biglietto nell’abitazione di David Kozak, nel villaggio di Hostoun, in cui il killer annunciava il suo suicidio e confessava il duplice omicidio avvenuto in una foresta alla periferia orientale della capitale ceca. Salgono così a diciassette le vittime di Kozak, che ha anche ucciso suo padre oltre alle quattordici persone giustiziate in università: “Il contenuto del documento non può essere reso pubblico in questo momento a causa dell’indagine in corso sull’intero incidente”, ha precisato il portavoce della polizia.

Come evidenziato dal Guardian, le autorità di Praga avevano precedentemente identificato Kozak come potenziale sospettato degli omicidi nella foresta subito dopo il rinvenimento dei due cadaveri a metà dicembre. Sia il 32enne che la figlia neonata di appena due mesi sono stati uccisi con coltellate e colpi d’arma da fuoco. Come anticipato, già pochi giorni fa la polizia aveva reso noto di avere tra le mani possibili prove per collegare lo stragista dell’università al duplice assassinio: “Un’analisi balistica dimostra che la pistola usata nella foresta è identica a una pistola trovata nell’abitazione di Kozak”.

Al momento la polizia ceca non ha rivelato il possibile movente degli omicidi, sottolineando che le indagini sono ancora in corso. Il Paese si lecca ancora le ferite dopo l’attentato che ha spezzato la vita di tanti giovani, tanto da spingere il ministro degli Interni Vít Rakušan a chiedere ai comuni di accantonare i tradizionali fuochi d’artificio per Capodanno:“Qualche giorno fa abbiamo assistito a due atti di violenza con sparatorie. Il minimo che possiamo fare per coloro che sono stati dolorosamente colpiti da questi eventi è non aumentare il loro nervosismo né approfondire il trauma lasciato dalla violenza. Auguriamo che il 2024 sia il più pacifico possibile”, le sue parole in una nota diramata sui social network. Attesi aggiornamenti su cosa abbia spinto il ventiquattrenne a simili atti di violenza nei confronti di innocenti.

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