Bujar Fandaj, attualmente in carcere a Treviso con l’accusa di aver ucciso Vanessa Ballan, incinta di due mesi e mezzo, avrebbe inviato al compagno della 26enne l’ultima comunicazione WhatsApp. Crcostanza che gli è costata la denuncia da parte della coppia a fine ottobre. Stando a quanto emerge dalle indagini dei carabinieri, nel messaggio arrivato a Nicola Scarpinello, il 40enne kosovaro avrebbe fatto riferimenti espliciti alla natura del rapporto con la vittima, inoltrando al giovane anche un video. Da qui Vanessa e Nicola avevano deciso, di comune accordo, di sporgere denuncia. Lei aveva raccontato di aver avuto una relazione con Fandaj nel 2021, poi terminata nell’estate del 2023, e per questo di essere stata ricattata sessualmente.
I funerali di Vanessa
Intanto domani pomeriggio, nel Duomo di Castelfranco Veneto, si terranno i funerali della 26enne. In occasione della funzione religiosa i familiari della giovane donna, tramite il loro legale, hanno comunicato la volontà di voler limitare la presenza dei media all’interno della chiesa. “Pur nel pieno rispetto del diritto all’informazione, comunico la volontà delle famiglie Ballan, Argentin e Scapinello, unite nel dolore e nel silenzio, di non consentire la presenza di operatori video e fotografi di testate giornalistiche all’interno del Duomo di Castelfranco Veneto durante il funerale di Vanessa Ballan. – riferisce in una nota l’avvocato Simone Guglielmin, legale della famiglia Ballan – I miei assistiti colgono l’occasione per ringraziare le moltissime persone che, in questi giorni difficili, hanno espresso loro profonda vicinanza e solidarietà. Si ringraziano gli organi di stampa per la comprensione che vorranno manifestare in questo tragico momento”.
Zaia: “Uniti contro i violenti”
Nel frattempo il presidente della Regione Luca Zaia ha indetto una giornata di lutto regionale per venerdì. “La drammatica vicenda della giovane concittadina Vanessa Ballan, che ha perso la vita in modo così violento con la creatura che portava in grembo – scrive Zaia in una nota –ha gettato nello sconforto due famiglie, le loro comunità e suscitato in tutti noi un profondo senso di sgomento. Ho chiesto che sia decretato il lutto regionale, come messaggio corale delle istituzioni contro ogni violenza di genere: i casi di Vanessa, e di Giulia, sono e debbono essere uno spartiacque, suscitando una risposta collettiva contro crimini che non possono restare relegati alle cronache“.
118 femminicidi nel 2023
Secondo i dati del Viminale sono 118 le donne uccise nel 2023, di queste 96 in ambito familiare o affettivo. La prima vittima dell’anno è Giulia Donato, 23 anni, uccisa dal fidanzato, Andrea Incorvaia, guardia giurata di 32 anni nel quartiere Pontedecimo a Genova. Pochi giorni dopo, il 13 gennaio, Martina Scialdone, 34 anni, viene uccisa a colpi di pistola da Costantino Bonaiuti, un uomo di 61 anni con cui ha una relazione. Tra tutti i femminicidi avvenuti nei mesi a seguire ha scosso profondamente l’opinione pubblica quello di Giulia Cecchettin, la 22enne di Vigonovo accoltellata dall’ex fidanzato Filippo Turetta l’11 novembre scorso. E infine l’omicidio di Vanessa Ballan, massacrata dal 40enne kosovaro Bujar Fandaj.