Dopo Milano e Cuneo, anche la procura di Prato ha aperto un’inchiesta sul caso dei pandori Balocco. Anche in questo caso, per il momento, il fascicolo nella procura toscana è stato aperto a modello 45, ossia senza ipotesi di reato o indagati. In base a quanto emerso da La Nazione, il procuratore ha parlato di un “atto dovuto” dopo l’esposto nel Codacons in 108 procure italiane. Una morsa a tenaglia che potrebbe coinvolgere nei prossimi giorni anche altre procure del Paese su spinta della querela del Codacons. Per il momento Chiara Ferragni tace e dopo la combo storie+video di scuse, distruttiva a livello di comunicazione, è sparita dai radar. Pare che abbia ascoltato una task-force composta da avvocati e da esperti di comunicazione per uscire dal disastro di immagine che le ha causato l’affair Balocco. Un danno che, a detta di molti, difficilmente potrà essere recuperato.
Mentre lei si nasconde nelle storie del marito, tornato sui social come se nulla fosse accaduto, la procura di Milano procede con le sue indagini. Nel capoluogo lombardo, comopetente come sede delle due società di Ferragni coinvolte nel caso, si lavora anche sul caso delle uova di Pasqua, un affare del tutto simile a quello dei pandori, che si è sviluppato tra il 2021 e il 2022 e che finora non aveva attirato l’attenzione degli investigatori. A Milano si lavora e si cerca di arrivare a una prima quadra in tempi brevi, anche per capire come e se cambiare il fascicolo d’indagine a modello 45. Per questo motivo la sera del 27 dicembre le Fiamme gialle hanno effettuato un blitz per l’acquisizione delle carte prodotte dall’Antitrust nell’ambito dell’indagine che ha portato alla sanzione delle società riconducibili all’influencer e a Balocco.
Sul caso non si esclude che possano aprirsi anche altri fascicoli di indagine in altre procure italiane. I documenti dell’Antitrust non è escluso che vengano acquisiti anche dalle altre procure per capire se esistono gli estremi per un cambiamento del modello del fascicolo. Al momento sembra essere esclusa la truffa, ma eventualmente il reato potrebbe essere quello di frode in commercio. Tutto dovrà comunque essere cristallizzato solo dopo l’acquisizione e lo studio delle carte. A quel punto i magistrati potrebbero anche sentire l’influencer in merito all’operazione commerciale dei pandori. Sulle uova di Pasqua ancora non è stata avviata nemmeno l’istruttoria dell’Antitrust.