Veltroni inguardabile. Terribile il terzo capitolo della saga “The Equalizer”. Adam Driver monofaccia nel b-movie “65”. “Barbie” un capolavoro? Parliamone…

Veltroni inguardabile. Terribile il terzo capitolo della saga "The Equalizer". Adam Driver monofaccia nel b-movie "65". "Barbie" un capolavoro? Parliamone...

1) Quando. Un uomo, in coma dal 1984, si risveglia nel 2015, cercando di recuperare il tempo perduto. Come quello buttato via dal povero spettatore, tramortito dai sermoni e dalla regia di Veltroni, incorniciati in inguardabili dissolvenze. Poteva mancare Bella Ciao? Il «coma» del 2023 è servito.

2) Scream VI. Saga horror tenuta in vita artificialmente, con una sceneggiatura implausibile come una promessa elettorale. Con personaggi accoltellati che camminano come se nulla fosse; altro che Rambo. Almeno, si ride per l’idiozia dei dialoghi.

3) Barbie. Lo hanno dipinto come un manifesto femminista mentre, in realtà, è una delle più intelligenti operazioni di marketing cinematografico degli ultimi anni. Caso da studiare a scuola, ma non certo per la pochezza di una trama che non fa mai sorridere, schiacciata dal tacco 12 della sua missione femminista.

4) Cocainorso. Un orso ingerisce cocaina, trasformandosi in una macchina killer. Che fa fuori chiunque, ma non chi ha partorito questa baggianata artistica, di una stupidità inimitabile. Con simili umani idioti, si fa il tifo e solidarizza con il povero plantigrado.

5) I mercenari. L'(ab)usato sicuro non sempre funziona. Non basta mettere insieme le icone del cinema d’azione anni ’80 se la trama è così insulsa. Combattimenti più falsi di un orologio taroccato e Cgi da matita rossa. Ci si diverte di più a guardare un microonde che scalda la minestra.

6) Un matrimonio mostruoso. Titolo che illude. Sarebbe stato più azzeccato chiamarlo «Una ciofeca mostruosa» per la pochezza di un sequel dove non si ride nemmeno sotto incantesimo. Regia e recitazione sono da minimo sindacale. Bene ha fatto Lillo a defilarsi dopo il già esecrabile primo episodio.

7) 65 – Fuga dalla Terra. Un pilota, dopo un incidente, finisce sulla Terra, ma di 65 milioni di anni fa, alle prese con i dinosauri affamati. Ci sono più buchi nella trama che in un gruviera. Si intitola 65, ma dovrebbe chiamarsi zero, in omaggio alle espressioni che cambia Adam Driver.

8) Book Club 2. La fiera degli stereotipi sull’Italia. Quattro amiche fanno un viaggio nel nostro Paese per rispolverare il campionario dei falsi miti. Da noi rubano le valigie in stazione, si abborda ogni straniera, il capo della Polizia porta in giro le quattro con un elicottero del Corpo. La cosa più assurda? A Roma non trovi una sola carta per terra.

9) Improvvisamente a Natale mi sposo. Abatantuono, a Natale, presenta, alla famiglia, la sua nuova fidanzata, Carole Alt. Suscitando la gelosia della figlia di lui e gli sbadigli in sala. Gag vecchie, telefonate, spesso imbarazzanti, che non ti fanno ridere nemmeno sotto tortura. Un film che sembra uscito dagli anni ’30.

10) The Equalizer 3. Terzo e, si spera, ultimo capitolo di una saga che sta raschiando il barile. Con il povero Washington alle prese non solo con la camorra, ma anche con una sceneggiatura implausibile, un cast da recita natalizia alle elementari e un doppiaggio monocorde.

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