Non solo Qin Gang e Li Shangfu, rispettivamente ministro degli Esteri e della Difesa della Cina. Negli ultimi mesi sarebbero scomparsi dai radar decine e decine di altri funzionari, per lo più militari, e quasi tutti appartenenti alle Forze missilistiche dell’Esercito popolare di liberazione cinese. Un organo particolare, visto che stiamo parlando del ramo dell’esercito cinese incaricato di controllare l’arsenale formato da missili balistici terrestri nucleari e convenzionali a disposizione del Dragone.
Le Forze missilistiche nell’occhio del ciclone
La clamorosa indiscrezione è stata rilanciata da Asia Sentinel, secondo cui un’indagine del governo cinese sulle suddette forze missilistiche avrebbe coinvolto almeno 70 persone. Ma quale sarebbe la causa che avrebbe generato la stretta di Xi Jinping? La corruzione viene descritta come una delle piaghe che affliggerebbe il ramo dell’esercito, ma un altro motivo alla base dell’ampliamento delle indagini coinciderebbe il sospetto che i generali della forze missilistiche possano aver fatto trapelare i segreti missilistici cinesi agli Stati Uniti.
Pare addirittura che, quando il presidente cinese è volato a Mosca per incontrare Vladimir Putin, lo scorso marzo, quest’ultimo abbia rivelato all’ospite che l’ex ministro degli Esteri cinese Qin Gang avrebbe avuto un ruolo chiave nella presunta fuga di non meglio specificati segreti missilistici cinesi negli Usa. Qin è stato licenziato da ministro il 25 luglio. Occhio alle date sospette: il ministro è stato visto l’ultima volta in pubblico il 25 giugno, mentre il tenente generale Li Yuchao, allora comandante delle forze missilistiche cinesi, è stato arrestato nello stesso periodo. Questo ha rafforzato in molti analisti i sospetti che Qin fosse collegato alle indagini sulla forza missilistica.
Arresti e indagini
“Finora siamo stati in grado di rintracciare circa 70 persone che sono state portate via nell’ambito dell’indagine più ampia della Rocket Force. Per ora, riteniamo che, considerando che sono coinvolti anche l’approvvigionamento e la logistica, sia ancora troppo presto per informarsi sui risultati della repressione in corso”, ha dichiarato il Cercius Group, una società canadese di consulenza geopolitica.
Il governo cinese prende molto sul serio le indagini sulla forza missilistica, ha proseguito lo stesso analista. E il motivo è presto detto: nel caso in cui Pechino decidesse di attaccare Taiwan, il citato ramo dell’esercito cinese giocherebbe un ruolo chiave nell’offensiva. “Pertanto, è di fondamentale importanza che la forza missilistica venga rivista e sia pronta al combattimento. Il governo cinese deve valutare la lealtà politica della catena di comando per assicurarsi che gli ordini vengano eseguiti in tempi di crisi. In secondo luogo, la forza missilistica è anche responsabile dello sviluppo di armi stratosferiche”, ha aggiunto la voce di Cercius Group.
La stretta di Xi
È ovviamente impossibile verificare queste voci. Gli analisti del gruppo proseguono tuttavia con la loro analisi approfondita, spiegando che la corruzione all’interno della struttura di approvvigionamento e sviluppo dell’esercito cinese avrebbe avuto un grave impatto sulla qualità delle armi e delle attrezzature, nonché sulla vitalità delle catene di approvvigionamento esistenti a disposizione delle forze armate di Pechino. “Correggere questo problema è di fondamentale importanza non solo per Xi, ma per il Pla in generale. Porre rimedio a questo richiederà senza dubbio molto tempo, ritardando ulteriormente qualsiasi tipo di azione militare contro Taiwan”, ha aggiunto una fonte.
Dal momento che alcuni segreti missilistici cinesi sarebbero caduti nelle mani di Washington, riconfigurare il sistema missilistico dovrebbe costare trilioni di yuan (centinaia di miliardi di dollari) al governo cinese, ha detto un altro analista. Ebbene, questa enorme somma di denaro avrebbe potuto essere spesa per migliorare la vita del popolo cinese, ha sottolineato la stessa voce anonima. Nel frattempo c’è chi dice che Qin Gang possa essere finito all’ergastolo, mentre altri ritengono che sia stato addirittura condannato a morte. In attesa di ulteriori riscontri, non resta che registrare queste strane voci e queste altrettanto preoccupanti indiscrezioni che si rincorrono alimentandosi a vicenda.