Dopo i blitz nei musei e i blocchi stradali, gli attivisti di Ultima generazione in Italia hanno preso di mira le celebrazioni religiose. Da qualche settimana, infatti, hanno iniziato a interrompere le celebrazioni eucaristiche nelle chiese italiane, forse sperando in qualche reazione che faccia parlare di sé. Una pratica che sta infastidendo i fedeli e che si è ripetuta anche nel giorno della messa di Natale, uno dei momenti che per i cattolici è più sacro. Per il blitz di Natale, un paio di attivisti hanno scelto di intervenire nella basilica di Sant’Antonio a Padova, la principale chiesa della città e una delle più importanti di tutto il nord Italia.
Alla fine della messa di mezzanotte, che celebra il momento più alto con la nascita di Gesù Bambino, i due hanno preso la parola esponendo i soliti cartelli contro i combustibili fossili ma anche di propaganda politica spiccatamente comunista e populista. “Gesù nasce, il pianeta muore“, “Meno soldi alle armi, più soldi alla gente“, si leggeva nei cartelli. Uno degli attivisti è salito sull’altare e rivolgendosi ai fedeli ha provato a fare il solito intervento ideologico e propagandistico, senza però considerare che in quella chiesa esiste un servizio di sicurezza che, pochi secondi dopo, l’ha prelevata di peso e consegnata a una pattuglia della polizia che, nel frattempo, si era portata fuori dalla basilica.
Lei e un altro attivista hanno trascorso le prime ore del Natale, del quale a loro probabilmente non interessa, all’interno della questura di Padova, da dove sono stati rilasciati alle 3 del mattino con una denuncia per manifestazione non autorizzata e turbamento di funzione religiosa. Hanno avuto anche il coraggio di lamentarsi e di cercare di vittimizzarsi definendo come “sproporzionata” la reazione del servizio di sicurezza. Nella convinzione di poter fare sempre e comunque quel che la testa suggerisce loro, hanno dichiarato di essere “cittadini che pacificamente esercitano il diritto di manifestare. È giusto che una minorenne venga denunciata la sera di Natale per avere provato, in modalità più assertiva, il messaggio di Papa Francesco?“. Qualunque persona che ponga un minimo di buon senso nella sua risposta non avrebbe dubbi, eppure per loro interrompere una funzione religiosa con messaggi politici è del tutto normale.