Il giorno più atteso dell’anno è arrivato e, tra una frenesia e l’altra, è giunto il momento di riunirsi con le proprie famiglie per trascorrere insieme il pranzo e la cena di Natale. Un appuntamento tanto atteso, per gustare le prelibatezze previste dal menù ma anche per passare ore di gioia e spensieratezza in compagnia dei propri cari. Sulla base del parere di Vittorio Vaccaro, esperto di convivialità a tavola, Espresso Communication ha stilato un manuale di 10 cose da evitare per salvaguardare lo spirito delle feste: ecco come comportarsi per mantenere un’atmosfera leggera e rilassata e scongiurare litigi con i parenti.
Stop alle domande scomode
Spesso nelle feste di Natale si incontrano parenti con cui si ha poco a che fare nel corso dell’anno e il pranzo del 25 dicembre può rappresentare l’occasione per scivolare in domande scomode in grado di generare un senso di imbarazzo che fa piombare l’interpellato in uno stato di disagio. Domande del tipo “Quando ti sposti?“, “Hai la fidanzata?“, “Quando fate un figlio?” possono toccare punti sensibili che potrebbero rovinare l’atmosfera. Il consiglio? Meglio non andare troppo a fondo sui fatti personali.
Il menù inappropriato
È usanza comune mangiare il pesce in occasione della Vigilia, mentre a Natale in molti preferiscono consumare la carne. Il padrone di casa però dovrebbe porre attenzione agli ospiti che arriveranno, informandosi su eventuali allergie o intolleranze alimentari. Senza dimenticare che la presenza di vegetariani e vegani potrebbe stravolgere un intero menù. Di certo non si può servire a tavola rispettando i gusti e le consuetudini dei vari commensali, ma di base è opportuno – ad esempio – evitare di mettere sul piatto di un celiaco un pasto che non potrebbe gustare.
L’abuso degli alcolici
È inevitabile che nei lunghi pranzi e nelle interminabili cene di Natale si possa cedere alla tentazione degli alcolici. L’aperitivo, lo spumante, il vino, la birra, lo champagne: concedersi qualche vizio è doveroso, ma un bicchierino di troppo potrebbe creare situazioni assai spiacevoli davanti ai parenti. Pertanto bisogna prestare attenzione per non esagerare, senza strafare con i brindisi.
Le discussioni di politica e sport
Quante volte, in particolar modo da parte delle mamme, sono stati rivolti inviti per non trattare il tema della politica? Ecco, gli appelli sono assolutamente fondati. Quella che in origine vuole essere una rapida battuta potrebbe sfociare in una vera e propria discussione senza via d’uscita. Tematiche divisive, come la politica e lo sport, non dovrebbero trovare terreno a tavola specialmente in presenza di personalità forti: niente argomenti spigolosi, meglio non assistere a degli scontri. Occhi aperti anche se non si è coinvolti: se il clima si surriscalda bisogna intervenire per placare gli animi e spostare il discorso altrove.
Il “fattore telecomando”
C’è chi dopo pranzo resta attorno al tavolo per giocare a tombola o per un giro di carte, mentre altri preferiscono rilassarsi sul divano magari davanti a un film natalizio in televisione o per restare informati sulle ultime notizie del giorno. Se i presenti iniziano a manifestare disappunto e non si trova un compromesso sul contenuto da vedere in tv allora meglio spegnere lo schermo.
L’uso del cellulare
Scattare una fotografia in famiglia è assolutamente lecito, ma passare l’intera giornata a sparare selfie può risultare scortese verso la compagnia. Meglio non usare il cellulare a tavola: è una regola di buonsenso che andrebbe applicata nella quotidianità, ma nelle feste di Natale assume un rilievo ancora più importante. Magari tra una pausa e l’altra si può buttare un occhio sullo smartphone, ma perché rinunciare al dialogo in presenza anche nei momenti di attesa del menù?
I giochi da tavola
Il “fattore telecomando” per le divergenze sulla televisione può essere applicato anche per i giochi da tavola: che sia a tombola o a carte va ricordato che si tratta di un’occasione per stare insieme. Non si trova un accordo su cosa giocare? Fate decidere alla sorte. Soprattutto c’è un imperativo: non diventare troppo competitivi e non barare. Sarebbe inaccettabile creare discussioni e rovinare il clima per un gioco.
Non insistere nell’offrire cibo
Un atto di teorica cortesia potrebbe trasformarsi in un terreno di scontro. Sarebbe giusto tenerlo a mente specialmente nei confronti di una persona ospite per la prima volta: non insistere nell’offrire cibo, un’azione che potrebbe infastidire la persona e metterla a disagio. A tavola ognuno mangia quanto vuole. E non va dimenticato un atto di buonsenso: non eccedere nelle portate è il miglior antidoto contro lo spreco di cibo.
Il vestito inopportuno
Qui siamo nel campo del gusto personale, su cui si potrebbe benissimo sorvolare senza alcun tipo di problema. Ma si sa: gli occhi dei puntigliosi sono sempre spalancati, attenti per giudicare ogni singolo particolare. Abiti troppo sofisticati o un look trasandato? Meglio non dare l’alibi per commenti imbarazzanti. Affidandosi a un capo semplice ma curato si fa la giusta figura.
Il centrotavola e la mise en place
Anche questo potrebbe essere benissimo un aspetto secondario, ma la mise en place (centrotavola compreso) è forse la prima cosa che si nota in un pranzo o in una cena di Natale. Un biglietto da visita per l’evento. Apparecchiare con cura giocando sui colori e puntando sull’armonia per iniziare con la marcia giusta. Il manuale consiglia di evitare la tovaglia bianca e i tovaglioli di carta.